di Giorgio Fedeli
«Non è stato certo un bel Natale per noi. Ma speriamo che almeno ora si possa stare un pò più tranquilli». E’ sconsolata ma, allo stesso tempo, tira un mezzo sospiro di sollievo una donna appartenente alla famiglia proprietaria del 180 gradi, la panetteria/pasticceria in via di Crollalanza, a Fermo. Quello subìto il 25 dicembre scorso, infatti, è stato il terzo furto nell’arco di soli due mesi.
Ma questa volta il delinquente è stato bloccato e ora è in mano alla Polizia di Stato. A raccontare tutto è la donna stessa: «Erano circa le 13 del giorno di Natale quando ho mandato mio figlio nell’attività di famiglia per prendere una cosa nel congelatore. E’ andato ed è tornato dicendomi che non l’aveva trovata. Così, poco dopo, è sceso nuovamente in negozio. E’ stato in quel momento che ha sentito dei rumori e quando è uscito dal retro – racconta la mamma del ragazzo – si è imbattuto in un malvivente, con in testa un cappello di pelle e una sciarpa a nascondergli il volto. Quel tale, brandendo un pezzo di ferro, ha minacciato mio figlio urlandogli in faccia “ti ammazzo!”. Mio figlio, nonostante la giovane età, è riuscito a mantenere il sangue freddo. Il malvivente, a quel punto, dopo aver arraffato qualche spicciolo dalla cassa, è scappato ma mio figlio gli è andato dietro. Nel frattempo siamo intervenuti noi e abbiamo rintracciato il criminale in una stradina nei pressi al locale. E lì, pochi istanti dopo, è arrivata anche una Volante della Polizia di Stato».
«Speriamo di “respirare” un pò, da qui in avanti. Da queste parti la situazione è diventata insostenibile. Pensate che – racconta la donna – da novembre ad oggi abbiamo subìto tre furti. Nei primi due casi hanno scassinato la porta e sono andati diretti alla cassa. Questa volta idem: il ladro aveva forzato l’ingresso per poi entrare nel locale. Ma coincidenza ha voluto che all’interno ci fosse mio figlio. La cosa più importante è che il mio ragazzo non si sia fatto nulla. Ma quella che ha vissuto non è stata certo una bella esperienza, men che meno per uno della sua età. Comunque speriamo di poter tornare a lavorare in tranquillità anche perché così è dura andare avanti».
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