
Polizia in campo contro la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella giornata di ieri, gli agenti hanno tratto in arresto due soggetti nordafricani a Porto Potenza Picena. In particolare, la Questura di Fermo da oltre un mese, stava svolgendo indagini finalizzate alla ricerca di un soggetto tunisino, di circa trent’anni, gravato da numerosi precedenti di polizia, domiciliato a Porto Sant’Elpidio e destinatario di un provvedimento definitivo con il quale era stato condannato alla pena di 4 anni, 6 mesi 20 e giorni di reclusione oltre alla multa di oltre 20 mila euro.
Le attività di indagine condotte, anche di natura tecnica, permettevano dapprima di localizzare il soggetto in Spagna dopodiché in questo ambito territoriale. Lo stesso veniva individuato in un appartamento a Porto Potenza Picena. Nello specifico i poliziotti effettuavano, negli ultimi giorni, numerosi servizi di osservazione nei pressi della abitazione. In particolare, dalle prime ore della mattina di ieri, gli operatori della Squadra Mobile, appostati, rilevavano, in casa, la presenza del ricercato pertanto decidevano di fare ingresso nell’appartamento e, mentre una parte dei poliziotti si portava sul retro presidiando il lato posteriore che affacciava sul canale di raccolta dell’acqua piovana, gli altri si portavano alla porta dell’abitazione.
Gli operatori suonavano più volte al campanello, qualificandosi al contempo come appartenenti alla Polizia ed invitando il soggetto ad aprire la porta. Lo stesso si avvedeva della presenza della polizia ma si rifiutava di aprire. Contemporaneamente, dall’interno, si sentiva un forte trambusto e, subito dopo, dal retro della casa, si affacciava un soggetto, già noto agli operatori il quale, avvedutosi della loro presenza rientrava immediatamente all’interno. Il soggetto presente nell’appartamento spingeva la porta dall’interno, impedendo di fatto agli operatori l’accesso, ciò al fine di favorire la fuga del ricercato. Dopo numerosi tentativi, si riusciva ad aprire la porta mentre il soggetto ricercato si dava alla fuga calandosi dal balcone sul retro dell’abitazione. All’accesso dei poliziotti il soggetto rimasto all’interno continuava nella sua azione ostruzionistica, ponendo in essere una viva resistenza, spintonando gli operatori ed impedendo agli stessi l’accesso all’interno dei locali. Dopo una breve colluttazione, l’uomo veniva immobilizzato mediante l’utilizzo delle le manette in dotazione.
Il ricercato, che nel frattempo aveva guadagnando la fuga calandosi dal balcone posto al piano rialzato dell’immobile, veniva inseguito dagli altri operatori posizionati sul retro della casa. In particolare lo straniero si calava nel canale prospiciente l’abitazione continuando la corsa in direzione mare, sempre inseguito. Dopo circa un centinaio di metri gli agenti riuscivano a fermarlo ed immobilizzarlo.

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