facebook twitter rss

Concerto della memoria e nuovi progetti del Conservatorio Pergolesi con il presidente Igor Giostra (Videointervista)

FERMO - Il presidente annuncia: «Sono terminati i lavori ed entro febbraio recupereremo al 100% la funzionalità delle aule del Piano fiati»
Igor Giostra a Zoom

Intervenuto ieri sera ai microfoni di Zoom, su Radio Fermo 1, il presidente del Conservatorio pergolesi di Fermo, Igor Giostra, ha parlato di progetti ed eventi, partendo dall’appuntamento in programma proprio questa sera, il “Concerto per il Giorno della memoria” in programma alle 21 all’auditorium Billé del Conservatorio. 

«Abbiamo sempre celebrato questa ricorrenza – ricorda il presidente Giostra – Non è semplice onorare uno dei momenti più bui nella storia dell’umanità, onorare in particolare il ricordo di chi ha perso la vita e di chi è riuscito a resistere al tentativo di genocidio. Quella ebraica è una cultura musicale importante, che per via della storia di questo popolo ha fatto prevalentemente ricorso a strumenti agili, il violino, il clarinetto, la fisarmonica. Credo che la celebrazione di questa data vada separata dalle valutazioni attuali sullo stato di Israele. Le macchie nella storia non si cancellano facilmente, rischiare di ripeterle indicherebbe che la storia non ha insegnato nulla. Dobbiamo piuttosto onorare il fortissimo significato simbolico della Shoah, ripercorrere la forza di un popolo che, pur perseguitato, ha saputo esprimere momenti di gioia e condivisione attraverso la musica. Quella ebraica è in genere una musica molto carica e vivace».

Nel corso del concerto sarà eseguito prevalentemente un repertorio di compositori di origine ebraica ebrei, da Gorni Kramer a Mario Castelnuovo Tedesco e Franz Von Vegsey. Obiettivo dei concerti promossi dal Pergolesi è soprattutto quello di far suonare il più possibili gli allievi ed allargare il parterre. Tra le novità, una ulteriore cattedra in composizione jazz e direzione d’orchestra. Il Conservatorio è reduce dal successo del concerto per l’inaugurazione dell’anno accademico effettuata lo scorso 14 gennaio al Teatro dell’Aquila. «Senza falsa modestia – nota Giostra – è stato un evento fantastico, vedere il teatro gremito compensa di tutte le fatiche a livello organizzativo. E’ stata una grande esperienza formativa per i musicisti».

Imminente, ormai, la riapertura del Piano fiati. Sono stati completati i lavori di ristrutturazione del tetto ed è questione di settimane. «Contiamo, entro la fine di febbraio, di recuperare al 100% la funzionalità di queste aule, che ci consentirà anche di riprendere le lezioni in presenza. La tecnologia, per quanto preziosa, non potrà mai riprodurre l’empatia che si respira suonando insieme, ringrazio la Provincia e tutti i tecnici per l’ottimo lavoro effettuato. Il conservatorio ha vissuto l’anno scorso un periodo complesso, con le dimissioni del direttore Verzina che hanno creato un vuoto, in attesa dell’individuazione del nuovo direttore Piero Di Egidio. Abbiamo mantenuto comunque tutte le attività».

Il presidente Giostra vede in prospettiva la possibilità di aprire il Pergolesi a nuove discipline, come il canto pop. «Personalmente non ho preclusioni, la musica leggera italiana, in particolare negli anni 60 e 70, ha visto produzioni pop di altissimo livello. Sono dell’avviso che, una volta maturate le competenze, si possa fare qualunque genere. Il Conservatorio deve dare una formazione a 360 gradi che lasci anche la libertà di scegliere».

In chiusura, Giostra esprime la sua passione per la musica classica, che «paga un problema di diffusione di conoscenza. La grande mancanza delle istituzioni è quella di non lavorare per diffondere cultura musicale. Eppure nessuno, nel mondo, ha dato all’Italia il lustro di due compositori come Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, di cui ricorrono nel 2024 i 100 anni dalla morte. Tutto sta nel riuscire ad appassionare un bambino, io sono stato cresciuto ascoltando musica classica e mi è rimasto per tutta la vita. Invito tutti, anche i non appassionati, a guardare un film, provare a togliere la musica che accompagna una scena, poi a sostituirla con una musica confliggente. Vedrete che l’effetto cambia in modo radicare, salta tutto l’appeal drammatico. Perchè i suoni, come certi odori, hanno una forza evocativa potentissima».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti