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Adolescenza: allarme disturbi mentali

SALUTE - I disturbi mentali sono la prima causa di disabilità nell’adolescenza e gli adolescenti con disturbi mentali sono soggetti a fenomeni di esclusione sociale, discriminazione in ambito scolastico e aumentato rischio di patologie fisiche. Ne parliamo con la psichiatra e psicoterapeuta Sandra Ramacciotti del centro L’Angolotondo di Fermo.

Cosa si intende esattamente per “adolescenza”?

L’adolescenza è una fase evolutiva della vita, fra infanzia ed età adulta, nella quale si sviluppano attitudini sociali ed emotive fondamentali e cambiamenti evolutivi importanti per l’età adulta. È un’età critica per la comparsa dei disturbi mentali: si stima che un adolescente su sette abbia disturbi mentali che si protrarranno nella vita e che la maggior parte non venga adeguatamente diagnosticata e trattata. Nelle fasce di età sempre più giovanili si è osservato un incremento del rischio dell’assunzione delle sostanze di abuso. I disturbi mentali sono la prima causa di disabilità nell’adolescenza ed il suicidio è una delle prime cause di morte. Gli adolescenti con disturbi mentali sono per questo particolarmente vulnerabili per essere soggetti a fenomeni di esclusione sociale, discriminazione per stigma verso le malattie mentali, difficoltà in ambito scolastico, attuazione di comportamenti a rischio, misconoscimento e/o maltrattamento di patologie fisiche.

Quale età può ritenersi più rischiosa?

L’Organizzazione Mondiale per la Salute, nel 2021, ha valutato l’impatto che i disturbi mentali hanno sulla salute degli adolescenti ponendo in luce che circa la metà esordisce prima dei 14 anni di età e che, se non trattati, possono condurre a rilevanti implicazioni nell’età adulta.

E quali sono i disturbi più ricorrenti?

I disturbi mentali che sono più frequentemente rappresentati fra gli adolescenti sono l’ansia (3,6% fra i 10 e i 14 anni di età e 4,6% fra i 15 e i 19 anni di età), i disturbi depressivi (1,1% fra i 10 e i 14 anni di età e 2,8% fra i 15 e i 19 anni di età). Seguono poi il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività e i disturbi del controllo degli impulsi, i disturbi della condotta alimentare, le psicosi che più tipicamente esordiscono in tarda adolescenza e prima età adulta, i comportamenti suicidari e autolesionistici e quelli a rischio come l’uso di sostanze.

Di fronte a questi disturbi come bisogna agire?

È fondamentale la diagnosi precoce perché il rischio del ritardo diagnostico è quello di un peggioramento della qualità della vita con abbandono scolastico, oppure di un ricorso a sostanze e alcool per autocurarsi pensando di trovare sollievo.
Fare informazione e non aver paura di affrontare la malattia mentale è fondamentale per la lotta allo stigma sul disagio mentale. Alla base dello stigma in salute mentale sono i pregiudizi, le credenze infondate e poi tramandate nel tempo. Per credenza propria e per i messaggi sbagliati ricevuti dai mass media, spesso si considerano le persone con problemi mentali come pericolose, inguaribili, o imprevedibili e addirittura responsabili dei propri problemi. Ma anche chi è affetto da un disturbo mentale ha convinzioni stigmatizzanti: sentirsi una persona debole o un invalido porta al crollo dell’autostima e alla rinuncia a coltivare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Lo stigma si riflette direttamente sulle possibilità di cura, sul rapporto con il personale sociosanitario, sul timore degli effetti collaterali e dell’utilità dei percorsi di cura divenendo così un ostacolo all’accessibilità ai percorsi terapeutici.
È ormai riconosciuto invece che interventi precoci, anche solo di supporto psicoterapeutico o psico-educazionale alla persona o ai familiari, abbiano un impatto determinante sulla sintomatologia e sul decorso del disagio mentale soprattutto in questa fascia di età. Il disagio giovanile riconosce, infatti, determinanti multiple e complesse con fattori predisponenti biologici su cui influiscono fattori stressanti ambientali, familiari e sociali.

La dottoressa Sandra Ramacciotti è laureata in medicina e chirurgia e specializzata in psichiatria presso l’università di Pisa ed è abilitata all’esercizio della Psicoterapia. Ha svolto la propria attività professionale nel Servizio Sanitario Nazionale fino al 2022 e da oltre 30 anni svolge attività libero professionale. Dal 2023, opera presso il Centro L’Angolotondo di Fermo. Oltre che nel campo della psichiatria ospedaliera, ha acquisito competenze nella consultazione e nella gestione ambulatoriale di progetti terapeutici individuali nell’ambito della psichiatria generale, anche a favore di fasce di età giovanili, con speciale interesse, attenzione e competenza al trattamento dei disturbi d’ansia e dell’umore, alle forme afferenti allo spettro bipolare ed alle forme resistenti nelle diverse età della vita.

La dottoressa Sandra Ramacciotti riceve presso il Centro L’Angolotondo di Fermo.
Per info e appuntamenti consultare il sito langolotondo.it


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