Alla Sala degli Artisti arriva “Castelrotto”, il noir girato a Torchiaro
FERMO - Il film è stato girato nella frazione di Ponzano di Fermo. Nel cast anche Giorgio Montanini. Il 10 febbraio sarà in anteprima alla Sala degli Artisti di Fermo in un tour che toccherà una gran parte di città marchigiane. Alle ore 18 ci sarà un aperitivo su prenotazione WhatsApp 3475706509, alle ore 18.45 la proiezione del film e a fine film l'incontro con il regista Damiano Giacomelli e gli attori Giorgio Colangeli, Antonella Attili e Mirco Abbruzzetti.
Proiettato in anteprima nella sezione Fuori Concorso/La Prima Volta al Torino Film Festival e diretto dall’esordiente (nell’opera di fiction) Damiano Giacomelli, “Castelrotto” è un noir che esplora le contraddizioni del nostro presente tramite una piccola storia di vendetta. È protagonista Giorgio Colangeli, coadiuvato da Denise Tantucci e un cast di attori professionisti come Fabrizio Ferracane, Antonella Attili, Giorgio Montanini, Mirco Abbruzzetti.
Il 10 febbraio sarà in anteprima alla Sala degli Artisti di Fermo in un tour che toccherà una gran parte di città marchigiane. Alle ore 18 ci sarà un aperitivo su prenotazione WhatsApp 3475706509, alle ore 18.45 la proiezione del film e a fine film l’incontro con il regista Damiano Giacomelli e gli attori Giorgio Colangeli, Antonella Attili e Mirco Abbruzzetti.
“Castelrotto” è girato a Torchiaro, un borgo all’interno di Ponzano di Fermo, prodotto dalla casa di distribuzione marchigiana Yuk! Film e patrocinato da Marche Film Commission e dalla Fondazione Marche Cultura.
Un giallo ma anche un western appenninico con Ottone, burbero maestro solitario in pensione, abitante nella piazza centrale di Castelrotto, sui monti Sibillini. Quando un uomo scompare misteriosamente, al maestro viene chiesto aiuto per spingere gli abitanti a collaborare e testimoniare: lui ne approfitta per tornare a scrivere e a vendicarsi di chi, anni prima, gli aveva rovinato la vita.
Un film caratterizzato da atmosfere naturalistiche in cui, come afferma il regista maceratese, «attraverso la finestra di Ottone, la piazza di Castelrotto diventa quasi un cortile domestico, creando una naturale continuità tra pubblico e privato che chi abita i paesi conosce bene».