di Maikol Di Stefano
Una giornata all’insegna dell’anice insieme a Meletti e Varnelli per il Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio. L’evento tematico andrà in scena venerdì prossimo e si dividerà in due parti: un convegno nel pomeriggio e un aperitivo con cena a seguire per la degustazione delle preparazioni a base di anice. Un’idea quella de “Anice, Anisina, Anisetta, Mistrà una storia di impresa marchigiana”, partita dall’Accademia italiana della cucina in collaborazione col polo scolastico. A presentarla, nella sala ristorante del plesso alberghiero sono stati, oggi, Fabio Torresi, delegato dell’Accademia italiana della cucina per la provincia di Fermo e la tesoriera della delegazione Maura Raccichini, e i docenti del polo Urbani, Stefano Isidori ed Enrico Rimbano guidati dal referente scolastico Mario Andrenacci.
«L’Accademia è un’istituzione culturale della Repubblica italiana. Il nostro obiettivo è trasferire ad una scuola almeno una parte del nostro percorso. Noi siamo per la difesa della tradizione a tavola, siamo tra i promotori del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco. – spiega Torresi – Questa è proprio un’iniziativa tematica ad hoc: l’anice è uno dei prodotti più riconoscibili della nostra cultura culinaria. Abbiamo oggi due aziende leader, la Meletti di Ascoli e la Varnelli di Pieve Bovigliana, e quest’iniziativa è, per l’appunto, in collaborazione con le delegazioni di Ascoli e Macerata. Avremo una giornata divisa in due parti, la prima sarà incentrata sul convegno e sul lato scientifico, la seconda sulla degustazione dei prodotti e della cucina legata all’anice. Ringraziamo la scuola e la figura di Mario Andrenacci. Con loro pensiamo di creare una sinergia duratura e approfondita nel tempo».
Il convegno avrà come relatori il professore Leonardo Seghetti, il professore Sauro Vittori e il dottor Lando Siliquini. A loro si aggiungeranno, poi, altri relatori legati direttamente al mondo dell’anice: Giovanni Martinelli, Matteo Meletti e Simonetta Varnelli. «La parte di cucina inizierà dall’aperitivo che accompagnerà i drink dei ragazzi di sala. A cena avremo quattro pietanze oltre al dolce, tutti a base di anice. A fine pasto ci sarà una degustazione di anice, accompagnata da creme fritte e zuccherini montanari realizzati dai ragazzi delle classi terze, quarte e quinte» spiega Enrico Rimbano, a cui fa seguito il professor Stefano Isidori: «Ci hanno chiesto di creare quattro drink aperitivi con gli aniciati. Avremo quindi i ragazzi del quinto anno che daranno vita a dei cocktail di accompagnamento».
Una giornata, dunque, molto importante per il Carlo Urbani, così come sottolinea Mario Andrenacci: «È un’occasione di approfondimento per i ragazzi, riuscendo a trasferire l’attività extra-scolastica all’interno dell’andamento ordinario. Voglio ringraziare Fabio Torresi e l’Accademia perché ogni volta che lavoriamo in sinergia, ci porta sempre delle attività di qualità. Il primo elemento fondamentale per la scuola è la collaborazione che portiamo avanti, da diversi anni, con l’Accademia ed oggi cerchiamo di aumentare le iniziative. Ci viene offertala possibilità di avere persone competenti sul tema e di trovare occasioni per nuove attività nel corso dell’anno scolastico. L’anice, è un prodotto della nostra tradizione e sicuramente i ragazzi vedono a casa delle bottiglie dei loro genitori. Possiamo dunque anche spiegare loro come sia un liquore che si lega a doppio-filo col nostro territorio. Inoltre parliamo di un prodotto che si può utilizzare nelle preparazioni. La nostra scuola ha come obiettivo il confronto con il territorio e questi momenti lo confermano, occasioni propedeutiche alla crescita didattica». L’orario d’inizio della giornata è previsto per le 15,30 proprio nella sede di via Legnano.
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