Riecco il “Torneo della Disputa”: avvocati e studenti del Fermano insieme: «Argomentare e controdedurre nel rispetto dell’altro»

FERMO - Gli istituti superiori che hanno aderito all'iniziativa saranno cinque: Liceo Classico Annibal Caro di Fermo, Liceo Scientifico Calzecchi Onesti di Fermo, Itis Montani di Fermo, Polo Urbani di Porto Sant'Elpidio e Fazzini- Mercantini sede di Ripatransone

di Serena Murri

Avvocati e studenti per affrontare insieme l’ormai celebre “Torneo della Disputa” che torna anche quest’anno, con la sua terza edizione nell’ambito del progetto Legalità. L’iniziativa, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo su proposta del Consiglio nazionale Forense, commissione Educazione alla Legalità, è stata presentata oggi pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Fermo.

Gli istituti superiori che hanno aderito all’iniziativa saranno cinque: Liceo Classico Annibal Caro di Fermo, Liceo Scientifico Calzecchi Onesti di Fermo, Itis Montani di Fermo, Polo Urbani di Porto Sant’Elpidio e Fazzini- Mercantini sede di Ripatransone. Il tema sul quale le squadre dovranno argomentare e contro-argomentare, per la prima selezione territoriale, sarà “Non possiamo comandare la natura se non obbedendo a lei». Se Fermo supererà il turno accederà alla macroarea del centro Italia. Le dispute saranno in tutto dieci e quello di Fermo sarà l’unico Ordine in tutta la regione a partecipare ad una competizione alla quale hanno aderito 34 Ordini da tutta l’Italia. A introdurre e presentare le squadre, la consigliera del Coa, Alessia Capretti.

La presentazione è iniziata con i saluti del presidente della provincia, Michele Ortenzi: «Ai ragazzi viene data un’occasione importante per valorizzare l’uso della parola. Invito i giovani a saper cogliere quest’opportunità altamente formativa per diventare adulti più consapevoli». Presente anche il primo cittadino di Fermo, anche lui avvocato, Paolo Calcinaro: «Auguro agli studenti d’innamorarsi di questo percorso giuridico che lascia molti sbocchi. Se così non fosse, questo percorso aiuterà non solo nella dialettica e rimarrà la logica del ragionamento. I giovani sapranno come confrontarsi con chi ha punti di vista differenti dal loro. Ne facciano tesoro. Il processo logico che c’è dietro una disputa è qualcosa di fondamentale e rimane». A seguire, il prefetto vicario Alessandra De Notaristefani a ricordare che «dove vi sono difesa e giustizia c’è la Prefettura, sono felice di condividere questo momento. Lo studio della logica e della razionalità nell’interloquire potrà essere utile tutta la vita, qualunque strada gli studenti decidano di percorrere».

La presidente dell’Ordine degli avvocati di Fermo, Fabiana Screpante ha ricordato, insieme alla collega e consigliera del Coa, Alessia Capretti che ha spiegato i dettagli del torneo, che lo scopo dell’iniziativa «è quello di arrivare a quanti più ragazzi possibile cercando di portare il nostro sapere per formare la squadra per affrontare al meglio il torneo. E tutto ciò è stato possibile grazie alla partecipazione degli istituti». Erano infatti presenti i dirigenti dei cinque istituti coinvolti e alcuni degli studenti che hanno potuto illustrare i loro progetti. «La forza e la caratteristica del nostro ordine – ha ripreso Screpante – sono quelle di esprimere al meglio la funzione sociale dell’avvocato, mettendo a disposizione la sua professionalità e le sue competenze». Saranno circa 13 gli avvocati che formeranno i ragazzi, fra questi Laura Dumi che ha spiegato che il loro sarà un ruolo «di affiancamento ai ragazzi che si confronteranno in una disputa a colpi di parole e contro-argomentazioni sulla verità di una determinata frase. La parola è legata a doppio filo allo stato di salute della democrazia e dello stato di diritto».

Il Foro di Fermo è stato abbinato al Foro di Siena e se Fermo supererà il turno accederà alla macroarea del centro Italia.

Un progetto che ha forgiato il carattere di chi vi ha partecipato durante le passate edizioni. Marco, uno degli studenti con un trascorso nel torneo, ha voluto raccontare la sua esperienza: «Il rapporto instaurato e il sostegno reciproco con gli avvocati ci ha dato tanto. Il progetto, oltre alle competenze, ci ha dato tanto a livello umano. Ci ha insegnato a fare della parola il mezzo con cui ci confrontiamo. Il torneo è stato per noi un’occasione imprescindibile. Abbiamo imparato ad esporre e a controbattere ma nel rispetto dell’altro. Non è la vittoria o la sconfitta ma il processo dialettico che sviluppa il pensiero critico a far crescere noi ragazzi. Mai demordere – l’invito, rivolgendosi ai prossimi studenti coinvolti del progetto – anche quando la sfida sarà più difficile, dalle cime più alte si aprono le vedute più belle».


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