«Intelligenza artificiale e percezione della realtà, un cambiamento imminente» (Ascolta il podcast)

IL PUNTO del docente di Psicologia, Luca Pieti: «Ci troviamo ai confini di un cambiamento epocale che sconvolgerà completamente la nostra percezione del mondo in cui ci muoviamo»

Luca Pieti

Approfondimento di Cronache Fermane a cura dello psicologo e formatore fermano Luca Pieti, docente presso l’Università degli Studi di Padova e presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, nonché autore del libro “Giovani, social e disoccupati” edito da Franco Angeli.

«Putin che balla con Biden, Salvini che parla un perfetto e fluente francese, il grafico sbalordito di fronte alla potenza dell’intelligenza artificiale nel modificare un’immagine in soli due minuti, aziende che affermano di aver sostituito il personale con l’intelligenza artificiale, video complessi generati con intelligenza artificiale in meno di tre minuti, reali ai nostri occhi rendendo impossibile distinguere se siano veri o no». Così si apre l’intervento di Pieti sull’intelligenza artificiale.

Ascolta il podcast:

«Facile, un gioco alla portata di tutti e, per ora, completamente gratuito. Fantastico, una vera manna dal cielo. Cosa potremmo desiderare di più? Oggi l’analisi proposta si concentra su piani diversi: il primo consiste in chi conosce queste innovazioni perché ne è venuto a conoscenza dai giornali, in televisione o su internet generando stupore e curiosità (che poi rimane confinata al commento da bar o a quello della cena); il secondo piano riguarda coloro che conoscono bene questi strumenti e li utilizzano per aumentare la loro produttività o, in altri casi, molti più di quelli che immaginiamo, per fini non proprio utili alla collettività come i deepfake, propaganda politica o attività criminali. Poi c’è un terzo piano e riguarda una questione che non può più essere sottovalutata: la realtà come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Ci troviamo ai confini di un cambiamento epocale che sconvolgerà completamente la nostra percezione del mondo in cui ci muoviamo.
Anche se non ce ne siamo accorti, questo in parte sta già avvenendo. Ricordo che, se più di due sensi su cinque del nostro sistema nervoso vengono ingannati, il nostro cervello lo vivrà come reale quindi sto parlando di emozioni e comportamenti. Questa non è, e non vuole essere, una critica all’intelligenza artificiale e al suo impiego per migliorare la qualità della nostra vita in generale, ma una riflessione su ciò che sta accadendo e su come prepararci ad affrontare. L’invito, quindi, è di non lasciare che le cose accadano senza il nostro controllo, con la pigrizia che spesso prevale, semplicemente perché accadranno comunque (e questa volta molto velocemente). Proprio grazie a questi strumenti, abbiamo un’eccezionale opportunità cioè quella di informarci, capire, comprendere e, aggiungerei, gestire.
Certo le istituzioni, i governi, i tribunali internazionali, dovrebbero fare il loro dovere per tutelarci e proteggerci, e a noi, come sappiamo bene, fa comodo delegare. Ma il punto su cui vorrei far riflettere questa volta è che, se noi non saremo informati e preparati, le decisioni prese potrebbero non coincidere con le nostre esigenze e lo scenario molto probabile e vicino è che l’impiego di tecnologie così potenti ci costringerà a mettere in dubbio la natura della realtà».


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