Santa Caterina, le proposte di Serena: «Nel quartiere ancora molto da fare»

FERMO - «Dai lavori svolti e in corso, a quelli da preventivare, il quartiere va reso più vivibile per bambini, anziani, lavoratori e studenti» questo sostiene Elvezio Serena, da residente di un quartiere strategico per il capoluogo di provincia e per il quale avanza una serie di proposte.

di Serena Murri 

Santa Caterina quartiere da potenziare. «Dai lavori svolti e in corso, a quelli da preventivare, il quartiere va reso più vivibile per bambini, anziani, lavoratori e studenti» questo sostiene Elvezio Serena, da residente di un quartiere strategico per il capoluogo di provincia e per il quale avanza una serie di proposte.

Secondo il professor Serena, Santa Caterina è un quartiere «vivace e dalle grandi potenzialità, cuore pulsante della storica Contrada Pila, accoglie l’università. Molto è stato fatto, come gli interventi già realizzati e in corso ma occorre migliorare ancora. Il popoloso quartiere Santa Caterina/Sant’Andrea di Fermo, presenta grandi potenzialità. Interventi sono stati effettuati dalle amministrazioni passate e dalla attuale, con i marciapiedi in via Pompeiana e in via Mario, con il recupero dell’ex consorzio agrario e del Sagrini, del marciapiede sottostrada del viale Trieste. Sono partiti i lavori per il camminamento lungo via del Crocifisso che migliorerà la mobilità pedonale dall’area Santa Croce a via Trieste. All’ex campo sportivo Gazzoli è in corso di riqualificazione con destino parco urbano che si aggiungerà a quelli di via Lucchi e del complesso Santarelli».

Sotto «il complesso Santarelli di via Guarnieri -ha aggiunto Serena – anni fa è stato realizzato il parco giochi per bambini, da troppo tempo abbandonato. L’area necessita di una riqualificazione dato che scivolo, altalene e tappeti sono pericolosi e non più a norma. L’erba deve essere tagliata frequentemente, vanno sistemati i cestini dei rifiuti per evitare che questi vengano depositati a terra».

«Il complesso del Sagrini -ha ribadito Serena – ex filanda Benedetti, è stato ottimamente recuperato, con sala conferenze, negozi, uffici, studi professionali, ristorante, palestra. La piazza coperta, con l’opera “Marcia dell’umanità”, può essere meglio utilizzata con iniziative in tutto l’arco dell’anno. Servirebbe una targa per ricordare l’antica filanda e se i locali sfitti venissero occupati da attività, il sito sarebbe di maggior richiamo creando quell’effetto città che darebbe un’immagine più consona a un capoluogo di provincia. In passato, due spazi del Sagrini – il grazioso Teatrino e la Cappellina- venivano utilizzati a beneficio del quartiere, venivano celebrate le funzioni religiose. Speriamo che in futuro possano essere riutilizzati, in quanto rappresentano un valore pubblico importante».

Un altro aspetto da sottolineare è la presenza dell’università a palazzo Mattei «corredato – come ha ricordato Serena – di giardino interno e cappellina che potrebbero essere meglio sfruttati. Anche il portico del Gigliucci meriterebbe di essere valorizzato, soprattutto in estate. Santa Caterina è il quartiere universitario di Fermo, che deve accogliere nel migliore dei modi giovani provenienti da altre regioni. Senza dimenticare che nel rione hanno sede importanti uffici e organi provinciali: Inail, Inps, Arpam e Guardia di Finanza».

Serena ha segnalato, inoltre, «la pubblica illuminazione, quasi completamente assente, in via Pisacane, tra largo Manara e via Falcone. Dovrebbe essere recuperato anche il breve tratto di mura da Porta S. Caterina verso via Crollalanza, dove c’è ancora un sostegno dell’ex Filovia. Si potrebbe utilizzare un torrione come risalita da via Crollalanza a via Graffigna-via Brunforte». Infine, a livello di trasporto pubblico, Serena ha segnalato che servirebbe «maggiore frequenza per il servizio Steat che ha una frequenza oraria dalla quale sono esclusi domenica e festivi».


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