*** aggiornamento delle 18,58 ***
Nel pomeriggio odierno, dopo le condanne del gesto da parte del primo cittadino Alberto Antognozzi e della società, arriva anche quella della tifoseria “Skapigliati”.
«Nella nostra comunità non c’è mai stato né mai ci sarà spazio per il razzismo». E’ una presa di posizione netta, incontrovertibile, quella del sindaco di Grottazzolina, Alberto Antognozzi, sull’episodio di razzismo avvenuto ieri durante la trasferta della Yuasa Battery M&G sul campo della Porto Robur Costa, a Ravenna, con il match vinto al tie break dalla squadra grottese. L’ennesima vittoria per i ragazzi del volley nostrano, macchiato, però, questa volta da un fatto deplorevole arrivato dagli spalti.
«Io non c’ero ma da quello che mi è stato riferito, un paio di persone presenti sugli spalti, avrebbero apostrofato con degli “uh uh uh” la presenza, in battuta, del giocatore Arasomwan. Un verso che spesso nel volley i tifosi usano per inneggiare ad un muro vincente, nulla a che vedere col razzismo. Ma in questo caso il giocatore avversario era alla battuta e non andava fatto. Sicuramente un errore che va stigmatizzato e condannato senza se e senza ma. Si è trattato di un episodio isolato che tutti condanniamo. Lungi da me il minimizzare ma la nostra comunità, da sempre, è esempio di accoglienza non solo nel mondo dello sport, dal volley al calcio, ma anche nella scuola, nella società, nel lavoro. E il razzismo è quanto di più lontano dal sentimento della nostra cittadinanza e naturalmente di quanti sono appassionati di volley. Pensate che in città abbiamo anche ben due centri di accoglienza con decine di extracomunitari ospitati. E non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema, ripeto mai. Qui si è trattato di un caso isolato con un paio di persone che hanno compiuto una leggerezza, spero senza una chiara volontà razzista. L’errore, comunque, resta e va condannato, come opportunamente fatto già ieri sera dalla nostra società cittadina di volley».
Già ieri sera, infatti, la M.& G. Scuola Pallavolo ha preso pubblicamente le distanze dall’episodio di razzismo avvenuto nei confronti del giocatore ravennate Arasomwan, «al quale la società intende mostrare solidarietà e vicinanza». L’episodio, prontamente stigmatizzato anche dall’allenatore Ortenzi nelle interviste dell’immediato post match «è sicuramente stato infelice e le scuse della società vanno in primis al ragazzo e, per estensione, alla società Porto Robur Costa ed a tutto il pubblico presente. La società ha provveduto immediatamente ad individuare i sostenitori sugli spalti responsabili del gesto, nei confronti dei quali si riserva di agire nelle sedi opportune. La società ritiene altresì di difendere il nome della propria realtà e della propria tifoseria, affinché un gesto isolato ed infelice di due individui non finisca per infangare il nome di un intero movimento che da oltre cinquant’anni svolge attività agonistica di alto livello, e che nella sua lunga storia ha accolto da atleti e da avversari moltissimi ragazzi dalla provenienza più disparata, senza che mai si sia verificato un episodio simile».
E nel pomeriggio, dopo le condanne del sindaco e della società, arriva anche quella della tifoseria degli “Skapigliati” che si affida a un comunicato stampa: «In merito ai fatti accaduti durante la partita di pallavolo serie A2 tra la Consar Ravenna e la Yuasa Battery Grottazzolina, svoltasi presso il Pala De Andrè di Ravenna ieri, il gruppo “Skapigliati”, tifosi di Grottazzolina, intende porgere le più sincere scuse in primis all’atleta Martins Arasomwan e, nondimeno, alla società Consar Ravenna ed a tutto il pubblico presente. Siamo molto rammaricati e dispiaciuti per le urla a sfondo razzista partite da alcuni sostenitori in maniera autonoma, urla che peraltro gli organizzatori del nostro tifo presenti hanno cercato subito di interrompere. Gli stessi autori si sono subito giustificati dicendo che non era assolutamente loro intenzione offendere in maniera razzista il giocatore ma solo un gesto di esultanza per la battuta sbagliata e purtroppo le urla stesse sono state invece interpretate erroneamente come razziste come ribadito dai nostri tifosi presenti nei confronti dei tifosi avversari. A prescindere da questo comunque ce ne scusiamo nuovamente con tutti. A Grottazzolina, nelle diciassette stagioni di Serie A sin qui disputate, hanno vissuto tantissimi atleti di colore, cubani e di altre nazionalità, e la nostra comunità si è sempre distinta per la calorosa accoglienza rivolta a tutti, indistintamente dal colore della pelle o dalle culture di appartenenza. In tutta la storia del nostro gruppo, fondato nel lontano 1990, sia nelle partite casalinghe che in trasferta non siamo mai stati protagonisti di episodi di razzismo o discriminazione nei confronti di atleti di colore di squadre avversarie. Ribadendo la condanna per quanto accaduto vogliamo difendere il nostro gruppo del tifo “Skapigliati” affinché un gesto isolato e infelice non infanghi il nostro nome. Non siamo e non saremo mai una tifoseria razzista perché odiamo il razzismo in ogni sua manifestazione».
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