Disturbi alimentari in crescita tra i 10 e i 12 anni, Fada e Comune insieme per combattere la malattia

FERMO - In occasione della XIII giornata del fiocchetto lilla e nell'ambito delle iniziative promosse da Fada Odv (Associazione familiari disturbi alimentari), sabato 9 marzo alle 16,30 presso la sala lettura della biblioteca comunale, si terrà il convegno dal titolo “Costruire oltre le avversità: i familiari delle associazioni dei familiari nella cura dei disturbi alimentari”. Seguirà l'inaugurazione della mostra Desiderio (aperta fino al 24 marzo) a cura della fotogiornalista Lavinia Nocelli nello spazio ex vigili

di Serena Murri

Disturbi alimentari in crescita, tra i 10 e 12 anni. «Dati preoccupanti ma l’esistenza di realtà come Fada rassicura» il punto dell’assessore di Fermo, Micol Lanzidei. In occasione della XIII giornata del fiocchetto lilla e nell’ambito delle iniziative promosse da Fada Odv (Associazione familiari disturbi alimentari), sabato 9 marzo alle 16,30 presso la sala lettura della biblioteca comunale, si terrà il convegno dal titolo “Costruire oltre le avversità: i familiari delle associazioni dei familiari nella cura dei disturbi alimentari”. Seguirà l’inaugurazione della mostra Desiderio (aperta fino al 24 marzo) a cura della fotogiornalista Lavinia Nocelli nello spazio ex vigili.

A promuovere le iniziative pensate in occasione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, la presidente Fada, Carla Coccia: «Le nostre iniziative sono patrocinate dal comune di Fermo e sostenute anche dall’Ambito socio sanitario territoriale, finanziate dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Marche e dal gruppo della Consulta. Siamo una rete nazionale che raggruppa un numero di associazioni che si occupano di disturbi alimentari». Anche strutture che curano disturbi di questo tipo, stanno vivendo un momento di criticità sia sul fronte dei fondi che su quello del personale. Di recente è stata ravvisata un’esplosione di casi, non solo dopo il Covid, nella fascia di età tra i 10 e 12 anni, come riscontrato dai genitori. «Una situazione molto critica – ha spiegato Carla Coccia – riflette la fragilità dei giovani di oggi. Ci troviamo a sostenere i familiari che da un momento all’altro, piombano in una situazione grave. Il fine è potenziare gli ambulatori, con possibilità di accesso alle cure e riduzione delle liste d’attesa, multidisciplinarità con tutte le figure sanitarie necessarie, oltre all’omogeneità del territorio». Vi è stato un incremento notevole di casi, si diceva, e le famiglie vivono un momento di disorientamento quando se ne accorgono. Per questo è importante trovare un luogo di cura adatto ad iniziare ad affrontare il problema.

Le iniziative legate ai disturbi alimentari, trovano il sostegno del comune di Fermo. «Da Mamma – ha spiegato l’assessore con delega alle pari opportunità Micol Lanzidei – e l’esistenza di questa realtà mi rasserena. Queste strutture necessitano di maggiori risorse che sono a rischio. Sentire che il fenomeno è in crescita da un lato preoccupa, dall’altro permette d’iniziare a riconoscere la malattia e a parlarne. Per guarire c’è una strada e con Fada si affronta insieme. È un male che attecchisce bene nelle fasi di cambiamento e che coinvolge anche chi sta vicino ai diretti interessati. È un processo di conoscenza e accettazione di se stessi, dei cambiamenti e di condivisione. Associazioni come questa consentono di parlare con chi vive la malattia, che si supera affrontandola. Da madre, sono felice di sapere che se cado c’è una rete».

A seguire il progetto, con i servizi sociali, l’assessore Mirco Giampieri che si è complimentato con il servizio «diventato in poco tempo un riferimento per le Marche sud. Un plauso a tutto il lavoro che fa Fada. Aspettiamo di fare la panchina lilla. Da genitore faccio delle riflessioni e ascolto i professionisti per poter imparare qualcosa. Tra noi e i nostri figli passano diverse generazioni, i ragazzi non sempre riescono ad esprimersi. Si parla con i propri figli? Oggi nelle Marche è possibile seguire un percorso articolato. Abbiamo anche la residenza riabilitativa».

I disturbi alimentari, son causa di morte per le complicazioni che generano le malattie di anoressia e bulimia, problemi cardiaci principalmente. Il fenomeno coinvolge 3 milioni di persone in tutta Italia, 450 le persone in carico solo a Fermo, con liste d’attesa anche di 4 o 5 mesi per arrivare ad una diagnosi.


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