Tassa di soggiorno, il Pd non ci sta: «Aumento ingiustificato». Franchellucci: «Dov’è il programma di utilizzo dell’imposta?»

PORTO SANT'ELPIDIO - I dem: «Dal 2019 ad oggi l’unica cosa che è cambiata è la guida politica. Non c'è più dialogo rispetto a prima, ma solo interlocutori più congeniali». L'ex sindaco Nazareno Franchellucci: «Il sindaco non ci si arrocchi dietro la retorica delle parole ma ci si concentri realmente su quale debba essere la programmazione e la crescita futura di Porto Sant'Elpidio. Per ora è solo eredità del passato, aumento delle tasse e qualche festa in più»

Il Pd di Porto Sant’Elpidio

«In questi giorni di dibattito sul tema, apprendiamo che secondo un imprenditore locale del settore, nel 2019 – all’epoca dell’introduzione della tassa di soggiorno (alla quale si oppose fermamente) – Porto Sant’Elpidio era una città non ancora matura dal punto di vista turistico. Oggi – 2024 – Porto Sant’Elpidio può permettersi di raddoppiarne sia l’importo, che la durata. Il che lascia pensare che negli anni di mezzo (2020, 2021, 2022, 2023) sia accaduto un vero e proprio boom, con la nostra città balzata in vetta alle classifiche nazionali delle destinazioni turistiche più scelte. Se così fosse, ne saremmo tutti ben lieti. Ma è difficile da credere, considerando che di mezzo c’è stata anche una pandemia che, seppur in parte, ha influito nelle scelte vacanziere». Continua il botta e risposta sulla tassa di soggiorno a suon di note stampa. Dopo la replica del sindaco, Massimiliano Ciarpella, torna a farsi sentire il Partito Democratico.

«Forse la proposta attuale della tassa di soggiorno, che in quanto tassa di scopo vincola il proprio gettito all’utilizzo esclusivo per finalità turistiche, risulta maggiormente allettante rispetto a quella fatta anni fa? – continuano i dem -. Anche questo, difficile da credere. L’Assessore al Turismo, in Consiglio Comunale, ammette, in maniera lapalissiana, che non c’è stato ancora tempo per stilare un vero e proprio programma. Il Sindaco, nel mettere pezze, ci parla a grandi linee di promozione sul web e maggiori servizi al turista. Novità? Nulla di nuovo sotto al sole: basta fare un giro sulla stampa recente per trovare notizia di collaborazioni fatte dalla precedente amministrazione con agenzie di comunicazione e di servizi, proprio con le stesse identiche finalità. Forse, si penserà, Porto Sant’Elpidio è cambiata così tanto che può permettersi di innalzare l’imposta. Mettiamo fosse vero: qualche merito l’amministrazione precedente dovrà pur avercelo in questo, visto che è difficile credere che l’attuale giunta Ciarpella – in 9 mesi – abbia trasformato un sobborgo brutto ed insicuro (lo raccontano così) in una novella Miami. Eppure alcuni di questi operatori, più o meno velatamente, in campagna elettorale hanno fatto una legittima ma decisa e chiara scelta di campo».

In aggiunta a ciò, secondo il Capogruppo Nazareno Franchellucci «Ciarpella invece di perdere il suo tempo a rispondere a me o al PD, si impegnasse a far preparare al suo Assessore un concreto programma di utilizzo di questo extra gettito dell’imposta di soggiorno, che fino ad oggi pare conoscano in pochi, tra il presidente della Consulta e qualche ghost writer ben noto alla città. O a iniziare a pianificare realmente la festa del Primo Maggio, non soltanto annunciando i concerti collaterali, preoccupandosi di individuare le coperture finanziarie. Coperture finanziarie sulle quali, impartendo lezioncine di finanza pubblica, ci dice che non ci ha finanziato praticamente tutti i suoi primi sei mesi di mandato. Parlano le carte nel dire che quel corposo avanzo di amministrazione che ha ereditato gli ha permesso di liberare molte risorse di parte corrente da comparti che altrimenti avrebbe dovuto finanziarie con risorse del bilancio 2023, permettendogli cosi a cascata di finanziare feste ed eventi dei primi mesi del suo mandato. Non ci si arrocchi dietro la retorica delle parole ma ci si concentri realmente su quale debba essere la programmazione e la crescita futura di Porto Sant’Elpidio. Per ora è solo eredità del passato, aumento delle tasse e qualche festa in più».

«Dal 2019 ad oggi l’unica cosa che è cambiata è la guida politica – concludono dal Pd – Regionale e locale. Non c’è più dialogo rispetto a prima, ma solo interlocutori più congeniali. Ed è così che la stessa questione passa dal boicottaggio di prima, al tanto sbandierato coinvolgimento di poi. Nell’interesse della cittadinanza? Lo speriamo, ma non ne siamo sicuri».


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