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“Fede, Bibbia e omosessualità”, don Gianluca Carrega: «Le interpretazioni tengano conto dei contesti storico-culturali» (Videointervista)

FERMO - Primo dei tre incontri “Strade dell’amore, Fede, Bibbia e omosessualità”, tenutosi ieri sera. Fissato per venerdì 5 aprile alle 21,15 il secondo incontro dal titolo “Sempre nostri figli. La scoperta dell’omosessualità in una famiglia cristiana”, e per giovedì 18 aprile il terzo ed ultimo incontro dal titolo “Dalle frontiere una nuova pastorale. I cammini dei cristiani Lgbt e dei loro genitori nelle nostre comunità cristiane”

servizio di Antonietta Vitali

Sono 35.500 i versi che compongono la Bibbia. Di questi, soltanto 50 quelli che parlano di atti sessuali interpretati da sempre come un segno di esclusione e condanna. E se invece si provasse a dare una lettura diversa dei testi sacri rispetto a come sono stati letti fino ad ora interpretandoli con senso critico? Questo è stata la chiave di lettura del primo dei tre incontri “Strade dell’amore, Fede, Bibbia e omosessualità”, tenutosi ieri sera presso il Centro Pastorale Madre del Terzo Millennio di Fermo. 

A proporre una chiave di lettura attualizzata con i tempi e il mondo odierno, è stato don Gianluca Carrega, docente di Sacre Scritture presso la Facoltà Teologica di Torino. L’invito di Carrega è stato quello di «una interpretazione culturale che tenga conto del periodo storico in cui i versi sono stati scritti e del conseguente particolare modo di pensare dell’epoca. A seguito di questo – ha dichiarato – cambiando le premesse, possono cambiare le condizioni finali, contestualizzando i precetti biblici che sono stati collocati in un contesto storico del tutto differente da quello attuale. Il tentativo degli incontri è trovare delle aperture e delle possibilità per un confronto a partire da quei pochi testi biblici che parlano di rapporti omosessuali e che purtroppo spesso sono stati letti male. Cerchiamo di capire se a partire da questi testi non si possa trovare un’interpretazione diversa. La mia proposta? Capiamo come sono stati concepiti questi testi e qual è il contesto culturale che li ha prodotti per poi capire se si possa darne un’interpretazione più completa e profonda. Da lì potremmo capire se questo è applicabile anche alla nostra cultura o se serve una mediazione culturale».

All’evento, organizzato anche dall’Azione Cattolica della Parrocchia Santa Caterina di Fermo in collaborazione con la Tenda di Gionata, la particolare testimonianza di una donna, madre di quattro figli  quattro figli, con il suo racconto del lunghissimo percorso di accettazione dopo la dichiarazione di uno dei figli riguardo la propria omosessualità.

Fissato per venerdì 5 aprile alle 21:15 il secondo incontro dal titolo “Sempre nostri figli. La scoperta dell’omosessualità in una famiglia cristiana”, e per giovedì 18 aprile sempre alle 21:15 il terzo ed ultimo incontro dal titolo “Dalle frontiere una nuova pastorale. I cammini dei cristiani Lgbt e dei loro genitori nelle nostre comunità cristiane”.


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