«Ho appreso con piacere che c’è una certa condivisione sull’idea, da me espressa su Radio Fm1, lo scorso 14 febbraio, di intitolare il nuovo ponte ciclopedonale sull’Ete ad un valore primario e imprescindibile come la Concordia». E’ quanto rilancia Alberto Giammarini che è consigliere comunale a Porto San Giorgio ma, in quest’occasione, parla anche come esponente dell’associazione “Giorgio La Pira”.
«Un’idea nata in me non a caso, ma in quanto socio fondatore e membro – rimarca, per l’appunto, Giammarini – del comitato direttivo della locale associazione “Giorgio La Pira”. Lo stesso La Pira infatti professava la costruzione simbolica di ponti e non di muri, perché i primi uniscono popoli, comunità locali, territori e quindi diverse realtà sociali e culturali, a differenza dei muri che dividono creando indifferenza e diffidenza».
«Quindi il nuovo Ponte ciclopedonale, che ha unito i territori di Fermo e Porto San Giorgio anche al di sopra del fiume Ete, non avrebbe migliore intitolazione rispetto a quella di “Giorgio La Pira”, e comunque merita di essere nominato “Ponte della Concordia” come recentemente auspicato dal Tavolo della Legalità della Provincia di Fermo, perché l’unione data da un Ponte, oltre a generare aggregazione, crea solidarietà e serene “contaminazioni” culturali, e stimola le amministrazioni locali a “fare rete” anche per i servizi da rendere in favore dei cittadini».
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