Lauro Salvatelli
Due vicende per certi versi simili ma dagli esiti molto diversi. Due assessori defenestrati dai rispettivi sindaci, a distanza di qualche giorno l’uno dall’altra lo scorso settembre, per essere passati ad un partito dopo essere stati eletti in liste civiche. Ma se al Comune di Civitanova Marche l’assessore Manola Gironacci, entrata nella Lega, ha impugnato il provvedimento del sindaco Ciarapica ottenendo da parte del Tar l’accoglimento del suo ricorso (questione legale dunque ma anche politica che investe il rapporto di fiducia tra un primo cittadino ed un esponente della sua giunta) e professandosi pronta a tornare al suo posto in Comune, a Porto San Giorgio il “caso Salvatelli” ha preso un’altra piega come conferma lo stesso ex vicesindaco di Valerio Vesprini.
«E’ vero, la mia vicenda ricalca in qualche modo quella che ha avuto per protagonista la Gironacci, posso però dire senza ombra di dubbio che, per quanto mi riguarda, non ho mai pensato di ricorrere al Tar» spiega Salvatelli passato a settembre in FdI. Legittimo pensare che magari anche quest’ultimo avesse imbastito un ricorso al tribunale amministrativo per opporsi al provvedimento. «Il fatto non è la mancata fiducia del sindaco nei miei confronti, sono io a non avere più fiducia di Vesprini e di questa Amministrazione. Hanno deciso di mandarmi via riaprendo il Comune a tarda sera pur di preparare il decreto di sfiducia. Mi sono state concesse 48 ore per pensarci e invece mi è stato subito notificato il provvedimento. Evidentemente ero una figura che poteva dare fastidio o mettere in ombra qualche altro esponente della coalizione». L’ingresso in Fratelli d’Italia, secondo Salvatelli, non è dunque la causa che avrebbe determinato la sua defenestrazione. «Non a caso al posto mio è stato messo un altro esponente dello stesso partito e come vicesindaco una persona in quota Lega se non sbaglio. Il danno che hanno fatto non è alla mia persona quanto ai sangiorgesi, uno sgarbo a chi mi ha eletto e a coloro che hanno votato la coalizione. Ma, ripeto, anche nella immediatezza della mia cacciata non ho mai pensato al Tar, in fondo questa scelta di mandarmi via è riconducibile in primis a giochi politici ed è sul campo della politica che ci si deve confrontare in questi casi» rimarca Salvatelli il quale, seppur fuori dal palazzo, continua a fare politica «ascoltando la gente, raccogliendo le esigenze dei cittadini, frequentando sempre la mia città e purtroppo constatando che il tanto sbandierato cambiamento annunciato dall’Amministrazione Vesprini non c’è stato. Un esempio su tutti: ancora aspettiamo l’avvio dei lavori di riqualificazione di piazza Mentana per i quali sono stati stanziati da tempo i soldi, risorse che giacciono da anni nelle casse comunali e questa Amministrazione ancora non ha mosso un dito salvo». Tornato alle sue occupazioni, l’ex assessore Salvatelli ha però il rammarico di non essere riuscito a portare a compimento alcuni interventi che aveva avviato quando si occupava della delega ai lavori pubblici. «Non tornerei mai a fare l’assessore in questa giunta, tanto meno potrei lavorare al fianco di persone che mi hanno fatto il voltafaccia e lo hanno fatto alla città».
S.R.
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