di Silvia Ilari
Era una lunga coda quella che si scorgeva domenica, passando davanti a quella che fu la dimora degli anni fermani di Joyce Lussu. L’edificio, che si trova a Lido San Tommaso, è in vendita ma da tempo il Centro Studi intitolato alla scrittrice e partigiana chiede l’intervento delle istituzioni affinché la dimora sia destinata a fini pubblici. Luisa Serroni, membro del direttivo, non ha dubbi: «Tutto questo dimostra il grande interesse che riveste per la collettività».
La folla che domenica ha voluto rendere omaggio a Joyce Lussu, visitando la sua casa in occasione delle Giornate Fai di primavera, fa pensare che il dibattito sul suo utilizzo finale è tutt’altro che chiuso.
«L’incredibile affluenza di pubblico – sottolinea Serroni – la lunga coda all’entrata nel corso dell’intera giornata e la provenienza dei visitatori dalle tutte le Marche, ma anche da ogni parte d’Italia, dimostrano che questo luogo riveste un grande interesse per tutta la collettività. Inoltre, avvalorano l’idea del Centro Studi Joyce Lussu di farne uno spazio da salvaguardare e mettere a disposizione di tutto il territorio; di crea uno spazio pubblico che non sia solo un contenitore vuoto in cui la figura, imponente e indimenticabile, di Joyce Lussu non si muoverà più, ma uno scrigno da riempire di iniziative, attività e progetti. Riporterebbero idealmente lei in quelle stanze tanto amate».
Serroni fornisce anche qualche aggiornamento: «Siamo sempre in attesa di una risposta del Ministro della Cultura, Sangiuliano, a cui abbiamo scritto mesi fa e dal quale desidereremmo essere ricevuti. Diversamente…saliremo di livello. Per ora non possiamo dare ulteriori ragguagli, ma abbiamo ancora qualche asso nella manica». Ad avvalorare la tesi di Serroni anche una visitatrice, Sabrina Isidori: «Tutte le persone con cui ho parlato si chiedevano del perché le istituzioni permettessero la vendita di quella casa».
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