facebook twitter rss

Patrocinio del Comune all’evento con Gobetti, insorge il centrodestra: «Revocatelo»

FERMO - Gioventù Nazionale e comitato 10 febbraio sul patrocinio del comune di Fermo all'incontro con Eric Gobetti: «Il sindaco Calcinaro riveda i parametri con i quali ha concesso il patrocinio». I coordinatori provinciali del centrodestra: «Ci chiediamo come il Comune di Fermo possa patrocinare la presentazione di un libro organizzato da Eric Gobetti famoso per indossare maglie raffiguranti il generale Tito». Intervengono anche i coordinatori provinciali del centrodestra e il presidente di FdI Fermo
Dopo CasaPound anche Gioventù Nazionale e il comitato 10 febbraio chiedono al Comune, dunque al sindaco Paolo Calcinaro, la revoca del patrocinio del Comune di Fermo all’evento in programma il prossimo 10 aprile con Eric Gobetti. L’incontro con lo storico, previsto per il 10 aprile a Fermo, ha suscitato infatti l’intervento di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, e del comitato dedicato alla memoria della tragedia delle Foibe. Entrambi richiedono la revoca del patrocinio da parte del Comune.
«Pensiamo che sia vergognoso che il comune di Fermo patrocini l’evento di Eric Gobetti e la presentazione del suo libro “E allora le Foibe?” –  dichiara Pier Giorgio D’Amico, presidente provinciale di Gioventù Nazionale – È grave che un evento che diffonde specifiche tesi su una tragedia storica sia patrocinato da un’istituzione pubblica come il Comune di Fermo. Inoltre, è qualcosa di spaventoso notare come il Pd difenda e giustifichi certe iniziative, specie quando sono sempre intenti a dare patenti di legittimità. L’ostinazione con cui negano o ridimensionano l’assassinio di massa degli italiani attraverso le foibe e l’esodo giuliano-dalmata ci fa capire che questa sinistra continua ad avere difficoltà a fare i conti con il proprio passato, soprattutto a ormai 20 anni dall’istituzione, con una Legge dello Stato, del Giorno del ricordo».
«Il rischio è che questi eventi, soprattutto se patrocinati dalle istituzioni – aggiunge Maicol Pizzicotti Busilacchi, presidente regionale di GN Marche – portino a giustificare e a normalizzare i già numerosi atti di vandalismo che vengono perpetrati ai danni dei monumenti in ricordo delle vittime delle foibe. Non possiamo permettere che si creda che queste vittime non siano mai esistite o che consistano in qualche modo in morti di “serie b”. Basti pensare che proprio a Fermo 2 anni fa, alla vigilia di un evento in occasione del Giorno del Ricordo, è stata vandalizzata la nostra sede mentre a Senigallia era comparso uno striscione con affermazioni negazioniste davanti l’ufficio del Presidente del Consiglio Comunale; e ancora, più recentemente, le vergognose scritte, inneggianti alle foibe, apparse lo scorso 10 febbraio sulle mura del municipio di Porto San Giorgio, che abbiamo prontamente cancellato con l’Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia (Anvgd). Ci appelliamo al buon senso dell’amministrazione comunale per attivarsi alla revoca del patrocinio, affinché si affermi con forza che sulla tragedia delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata, memoria condivisa e patrimonio collettivo di tutto il popolo italiano, non si accettino compromesso» conclude Pizzicotti Busilacchi.

Si diceva che anche il Comitato 10 febbraio chiede la revoca del patrocinio all’evento: «Interveniamo sulla vicenda dello storico Eric Gobetti che a Fermo, per iniziativa dell’AMPI intende discutere di storia , con un titolo non meglio precisato e come al solito fumoso “Uso e consumo della storia: Una narrazione consapevole” il solito dir tutto e niente per poi concretizzarsi in una assemblea dove prevale una visione unilaterale e mistificata su di una tragedia italiana che, ha visto morire migliaia di italiani per infoibamento, torture, abusi su donne e uomini di lingua italiana nelle terre d’oriente di : l’Istria , Venezia Giulia , Dalmazia e di Fiume. Come simbolo di questa feroce mattanza ricordiamo il sacrificio di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana violentata ed infiorata dai partigiani comunisti di Tito, dopo giorni di sevizie e torture. Il ricordo della persecuzione di migliaia di italiani i quali ,sfuggiti alla carneficina furono poi cacciati dalle loro case ,dalla propria terra ,solo perché italiani, anche con azioni di terrorismo che non ha risparmiato nemmeno i bambini (come la strage a guerra finita di Vergarolla “Pola”) volte al compimento di una pulizia etnica a danno dei nostri connazionali. Lo storico Eric Gobetti non ha mai fatto segreto delle sue simpatie per il dittatore Tito, mandante carnefice di migliaia di nostri connazionali, nè per le truppe partigiane comuniste jugoslave, che si sono macchiate dei crimini peggiori contro le popolazioni italiane dell’ Istria , di Fiume , della Venezia Giulia e della Dalmazia».

«Ormai riconosciuti questi crimini vengono ricordati per legge ogni 10 febbraio – continuano dal comitato – e per questa ragione viene celebrata la loro memoria, grazie ad una legge che istituisce proprio 20 anni fa “il Giorno del Ricordo”. Sulla base di questi fatti chiediamo la Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro di rivedere i parametri con i quali ha concesso il patrocinio della città di Fermo e, messo a disposizione una sala per lo svolgimento di questa manifestazione revisionista che, va fortemente in contrasto con quanto successo negli anni scorsi , fin dalla data di istituzione del Giorno del Ricordo , ovvero , il supporto delle amministrazioni della città di Fermo tutte , compresa quella dell’ attuale Sindaco Calcinaro alle manifestazioni ,ai riconoscimenti fino ad ora celebrati, in funzione della “Giornata del Ricordo”. Siamo certi che si possa trattare allora di una svista o , sicuramente , come consuetudine dell’ AMPI , non é stata inoltrata una richiesta chiara , che specificasse esattamente il tema da trattare e che al ridosso del 25 aprile possa aver tratto in inganno chi ha autorizzato il patrocinio. Chiediamo dunque al Sindaco Paolo Calcinaro e alla Giunta ,anche a nome del Presidente Nazionale del Comitato 10 febbraio , Silvano Olmi ,di revocare il patrocinio della città di Fermo alla manifestazione cosi superficialmente concesso».

Andrea Balestrieri, coordinatore provinciale FdI

«Nessuno vieta al professor Eric Gobetti di esprimere i suoi pensieri , la sua visione politica , i racconti unilaterali artefatti con considerazioni del tutto personali e per nulla condivise da noi e, dalle leggi a riguardo ,delle quali se ne assume le responsabilità legali e morali. Non siamo noi quelli che si mettono a fare picchetto alle iniziative non condivise per evitare che vengano svolte, questo atteggiamento non ci appartiene , mentre e consuetudine per altri ,anche con atteggiamenti violenti verso relatori non in linea con la loro visione storica e /o politica. La libertà di espressione e sacrosanta anche quella del prof. Gobetti , nonostante ne conosciamo sia le distorsioni che le provocazioni atte a revisionare una realtà , prima appurata ed assodata. La negazione o la revisione unilaterale non giova alla verità storica, necessaria a far crescere un sentimento Nazionale , storico condiviso, che a sua volta sia “ Seme “ dal quale nasca la coscienza che porti al più presto ad una “pacificazione nazionale” quanto mai necessaria ,dopo anni di guerra civile armata e disarmata che ha sparso odio e sangue» concludono dal Comitato 10 febbraio.

A farsi sentire sono anche i coordinatori provinciali del centrodestra con una nota congiunta a firma Andrea Balestrieri (FdI), Alan Petrini (Lega), Jessica Marcozzi (Forza Italia), Diego Tofoni (Noi Moderati) e Livia Paccapelo (Udc): «Ci chiediamo come il Comune di Fermo possa patrocinare la presentazione di un libro organizzato da Eric Gobetti famoso per indossare maglie raffiguranti il generale Tito. Riteniamo totalmente fuori luogo il sostegno istituzionale alla presentazione del libro di un negazionista e che giustifica un genocidio come quello delle foibe. È come se il comune di Fermo patrocinasse un evento di uno pseudo storico che negasse o giustificasse una immane tragedia come quella della Shoah. Rilanciamo quindi l’appello dell’associazione ANVGD Marche Sud e del Comitato X Febbraio, a togliere il patrocinio a questo evento che giustifica un orrore come quello degli infoibati. Vedere il Partito Democratico giustificare un negazionista rinnegando di fatto una legge dello Stato quale è Il Giorno del Ricordo fa pensare che si fanno chiamare democratici ma sono sempre i reduci di quel Pci che incoronava il Maresciallo Tito come salvatore della patria quando invece tutti noi italiani sappiamo che è un maresciallo assassino. Tutto il centrodestra ha una visione unitaria e spero che questo spiacevole episodio prenda una piega diversa già nelle prossime ore».

Rossano Romagnoli

A Calcinaro nel pomeriggio odierno ha scritto anche il presidente della sezione fermana di FdI, Rossano Romagnoli: «Patrocinare un evento ad una sola voce in cui l’autore fa la sua “narrazione consapevole” della storia, e nel quale, tra i temi, appare esservi una nota posizione negazionista e riduzionista sulle Foibe e sull’Esodo Istriano-Dalmato, non è condivisibile. Ci sono voluti 60 anni – scrive Romagnoli – per vincere il silenzio sui fatti storici e sdoganare un eccidio di italiani ed un pietoso esodo avvenuto in 15 anni e per proclamare il Giorno del Ricordo. Adesso patrocinare con denaro o utilità pubblica un evento di tal genere significa offendere un popolo esodato e gettare altra terra sopra i morti della Foibe. C’è un popolo che esiste ed è ancora vivo e ci racconta cosa accadeva in quei luoghi. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La richiesta è di revocare il patrocinio per le suddette motivazioni».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti