La casa dove si è consumata la tragedia
di Gianluca Ginella
È morto nella notte Bruno Cartechini, l’uomo di 86 anni che il giorno di Pasqua ha sparato alla moglie, Palma Romagnoli, con un fucile per poi rivolgere l’arma verso se stesso. La tragedia si è consumata a Corridonia nella casa di contrada Macina dove la coppia viveva da sempre.
Dalla mattina di domenica era ricoverato all’ospedale di Torrette, ad Ancona, dove era arrivato con l’eliambulanza. L’uomo era stato operato ma le sue condizioni erano critiche ed era ricoverato nel reparto di Rianimazione. Ieri c’era stato un ulteriore peggioramento. Il colpo di fucile lo ha ferito ad un fianco e ha lesionato diversi organi. Nonostante i tentativi i medici non sono riusciti a salvarlo. Ieri intanto è stata svolta dal medico legale Antonio Tombolini l’autopsia sulla donna uccisa disposta dal pm Claudio Rastrelli. Il medico legale si è preso 90 giorni per fornire i risultati. Il funerale di Palma Romagnoli, 86 anni, non è stato fissato. Cartechini ha lasciato una pagina di diario per spiegare i motivi del gesto.
Le sue parole confermano quello che chi lo conosceva aveva capito sin da subito: era esasperato nel vedere la sofferenza della moglie che era malata di Alzheimer e negli ultimi mesi era costretta a letto. Nelle prime ore di Pasqua Cartechini ha usato il fucile, che deteneva regolarmente come cacciatore, per sparare alla moglie e cercare di togliersi la vita. A sentire i colpi la figlia che abitava al piano superiore insieme al marito.
«Angeli miei pregate per me, aiutatemi a superare questo tremendo momento vi ho amato e vi amerò per sempre mamma e papà – ha scritto la figlia della coppia Stefania Cartechini, la prima ad arrivare sul luogo della tragedia – Come nella vita vi siete amati tanto, così anche nella morte».
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