Associazioni pro-vita nei consultori, Giovani Democratici Montegranaro insorge: «Giù le mani dalla 194»

«Giù le mani dalla Legge 194, le associazioni pro-life non possono e non devono essere presenti all’interno dei consultori, luogo dove vengono fatti il maggior numero di interruzioni volontarie di gravidanza». Dopo la nota di ieri del Pd Fermo, a tornare sull’argomento della legge 194 sono i Giovani Democratici di Montegranaro.

«Difatti, è stato emanato un emendamento al PNRR il quale prevede che i consultori, in autonomia, nell’organizzazione dei servizi erogati possono avvalersi anche del coinvolgimento di associazioni che abbiano una qualificata e attesta esperienza nel sostegno alla maternità – continuano i Gd -. Le suddette associazioni sono quelle Pro-vita. Questo rappresenta, l’ennesimo attacco al nostro welfare che ora più che mai sta cadendo a pezzi. Nei nostri consultori c’è quasi il 80% dei medici obiettori di coscienza e per questo le donne marchigiane si trovano nella situazione paradossale di dover uscire dalla nostra regione per poter interrompere la loro gravidanza. Noi Giovani Democratici di Montegranaro sosteniamo il nostro forte e convinto NO contro l’ennesimo attacco al nostro Welfare, i consultori sono strutture socio-sanitarie gratuite e laiche che garantiscono autodeterminazione e devono permettere alle tante donne che vi accedono un supporto libero da influenze anti-abortiste. Inoltre, mentre in l’Unione Europea ha da poco approvato la risoluzione per inserire l’aborto tra i diritti fondamentali dell’UE, l’Italia fa l’ennesimo passo indietro osteggiando in qualsiasi modo la pratica abotirva garantita in Italia dal 1978».

Sul tema interviene anche Riccardo Strappa, segretario del circolo Gd di Montegranaro: «Come giovani cittadine ci opponiamo fermamente a questa scelta del governo Meloni e ci auspichiamo una forte e decisa marcia indietro su questo punto. I diritti delle donne non possono essere, ulteriormente, messi in discussione in questa maniera, vogliamo fuori dai consultori, le associazioni Pro-life dalle nostre strutture sanitarie».