di Francesco Silla (foto storiche gentilmente concesse dall’istituto Montani)
L’istituto tecnico tecnologico Montani di Fermo compie 170 anni. E oggi pomeriggio festa grande al Teatro dell’Aquila di Fermo. A fare gli onori di casa, la dirigente Stefania Scatasta: «Il Montani è fatto di persone che ci permettono di vincere ogni giorno. Ho il compito di rompere il ghiaccio, e ho deciso di farlo insieme ad alcuni studenti del nostro istituto. Sono loro che ci invitano a credere nell’esperienza scolastica. Questo teatro gremito di ex alunni e amici del Montani è l’esempio del lascito della nostra scuola. Oggi parliamo di futuro e di passato. La nostra idea di scuola mette al centro una variegata offerta formativa. L’obiettivo è formare e creare collegamenti tra il mondo del lavoro e quello della scuola. E in questo teatro vogliamo raccontare quello che siamo e quello che 170 anni di storia rappresentano. Abbiamo immaginato una cerimonia che racconta, infatti, la nostra scuola, nella sua storia, nel presente soprattutto ma anche nel futuro che cerchiamo di costruire. I nostri ragazzi, con i docenti, saranno gli assoluti protagonisti, aprendoci alla città tutta e al tessuto economico e sociale del Fermano che è il nostro contesto di riferimento».
Il glorioso passato della scuola passa anche dalla narrazione dello storico Settimio Virgili e di quella del presidente dell’associazione ex allievi, Carlo Labbrozzi, con un ospite di assoluta rilevanza internazionale, l’amministratore delegato della Ferrari, Benedetto Vigna, titolare di oltre 200 brevetti, per mettere al centro dell’evoluzione gentile in Ferrari le persone, i lavoratori, il cuore di un’azienda che costruisce sogni. Testimonial ideale per una scuola come il Montani che coltiva da sempre i sogni dei più giovani. Il padre dell’ad si è diplomato proprio al Montani nel 1962: «Quando sono venuto qui in piazza – le parole di Benedetto Vigna – mi sono ricordato di una fotografia che ho con mamma e papà ed altri amici ferraresi dei miei genitori che hanno studiato qui. Mi fa piacere questa dimensione e sono qui per dedicare del tempo ai ragazzi. Il futuro di una nazione è nelle mani dei giovani. Da quando sono in Ferrari ho dedicato molto tempo all’educazione. Il nostro fondatore ha creato un istituto tecnico, quindi l’attenzione alla formazione è nel nostro dna. Attraverso vari progetti cerchiamo di attrarre la dimensione sociale e umana oltre che la tecnica».
Il Montani, fondato il 6 aprile del 1854, da sempre eccellenza della tecnologia italiana, ha visto passare per i suoi banchi studenti che poi sono diventati nomi di spicco su scala nazionale ed internazionale. Basti menzionare Mario Clementoni, fondatore dell’omonima azienda di giocattoli, Claudio Cecchetti (come ricordava lo stesso Clementoni) inventore del calcio Balilla. E ancora, gli imprenditori Aristide Merloni, Sergio Schiavoni, Giovanni e Giuseppe Benelli, Alvaro Cesaroni, Alpino Mencarelli, e l’ex magistrato e politico Antonio Di Pietro. Nella lista anche il brigatista rosso Mario Moretti. All’inizio si chiamava Opera Pia Montani, da quel 6 aprile di 170 anni fa a oggi tantissimi gli studenti che hanno reso vive le aule della scuola, molti si sono ritrovati a Fermo proprio in questi giorni, capeggiati dall’associazione degli ex allievi, per festeggiare il compleanno di tutti. Una lunga storia fatta di tanti successi e riconoscimenti come pure di qualche difficoltà, come nel 2016 quando crollò un tetto all’interno di un’aula nella parte storica dell’istituto pochi minuti prima della campanella d’inizio lezioni: tragedia sfiorata. Ma l’ingegno e la perseveranza, nel dna del Montani, hanno consentito di superare al meglio anche gli ostacoli più duri.
La dirigente Stefania Scatasta, si diceva, ha aperto il pomeriggio di festeggiamenti insieme con gli studenti che hanno indossato la maglietta della scuola, a testimoniare un senso di appartenenza forte. In programma anche l’intervento del sociologo Massimiliano Colombi a delineare il futuro dell’insegnamento tecnico, da qui al 2050 che è la prospettiva più realistica per un cambiamento profondo.
In scena anche il coro della scuola che si è da poco costituito, per cucire i momenti della cerimonia di musica e di partecipazione. Proiettato il cortometraggio ‘Scatti d’ingegno’, realizzato all’interno della scuola, un lavoro del tutto professionale che è stato lanciato in anteprima qualche mese fa alla Sala degli Artisti. È un racconto che i ragazzi hanno voluto fare, sul filo del ricordo ma soprattutto di uno slancio al domani, nelle speranze dei giovani che sognano e costruiscono.
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