facebook twitter rss

Il Pd chiede la testa del Sindaco: «Guerre interne, l’esperienza Pignotti è naufragata. Si dimetta»

SANT'ELPIDIO A MARE - Centrosinistra critico: «Hanno anche perso il finanziamento da 700mila euro per lo stadio Montevidoni»

«L’amministrazione nata col timbro del rinnovamento di fatto, con questo rimpasto, vede concludersi la sua esperienza. Se qualcuno ci aveva creduto, ora è chiaro che sia finita. Il sindaco Pignotti dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi». Anche il centrosinistra di Sant’Elpidio a Mare mette nel mirino il primo cittadino elpidiense e il rimpasto effettuato in settimana, con richiesta di restituire la parola agli elettori.

Al termine di una settimana convulsa per la politica cittadina, il gruppo Pd-Noi insieme stronca i cambi dell’esecutivo e i primi due anni di mandato. «Le dimissioni le chiediamo non solo per il rimpasto, ma per la situazione disastrosa in cui versa il Comune – esordisce il capogruppo Fabiano Alessandrini – Abbiamo una situazione fuori controllo per la raccolta rifiuti, con il gestore del servizio che ha chiesto 460mila euro di aumento e non siamo ancora riusciti ad approvare le tariffe Tari. Abbiamo manifestato tutti i dubbi sulla delocalizzazione delle scuole ed ora abbiamo anche notizia che si sono persi 700mila euro di finanziamento per lo stadio Montevidoni, che avrebbero portato un nuovo terreno in sintetico più lavori di illuminazione e spogliatoi. In questo contesto critico, loro giocano al rimpastino».

Il centrosinistra evidenzia un clima tossico. «In questi giorni abbiamo visto dossieraggi contro un assessore resi pubblici palesemente da esponenti della maggioranza. Sappiamo di lettere anonime lasciate sui tergicristalli degli assessori rimossi. Che deve succedere di peggio per chiudere questa esperienza? Spiace per quei ragazzi delusi che hanno creduto in questo progetto. Quando dei giovani si avvicinano alla politica e vengono trattati così, è sempre un dispiacere perché sono risorse perse, a prescindere dallo schieramento in cui militano».

Ce n’è anche per il neo assessore Norberto Clementi, per molto tempo figura di spicco del Pd cittadino. «Ci ha informati con un messaggio sulla chat di partito di aver accettato la nomina in giunta e di ritenere opportuno abbandonare il gruppo – rivela Alessandrini – Il Norberto che ho conosciuto e con cui abbiamo condiviso molto in questi anni meritava un finale di carriera politica migliore. Siamo delusi più per lui che per noi. Che motivazioni ci possono essere, a parte l’indennità, per far parte di questo progetto? Vale per lui, per Verdecchia, per Greci che da vicesindaco è stato ridotto ad assessore alle varie ed eventuali».

Tocca anche a Franco Belletti, che rimarca «di aver sempre avuto un rapporto col sindaco Pignotti al di là delle scelte politiche. In questi due anni ci sono stati anche abboccamenti per valutare la possibilità di fare un percorso insieme, ma poi abbiamo tenuto la linea e siamo rimasti all’opposizione, rispettando il voto. Questa amministrazione ha avuto un tracollo della fiducia, la delusione è trasversale e ancora una volta, c’è una parte di città, la vallata del Tenna, che non ha alcun peso in esecutivo». Conclude il consigliere Roberto Gallucci: «Di fatto gli assessori cacciati hanno lavorato per poco più di 18 mesi, di cui almeno 6 con la spada di Damocle del rimpasto sopra la testa. Un’amministrazione in cui sono prevalsi personalismi e rivalità, ne pagano le spese le famiglie, maltrattate da continui aumenti dei servizi, di cui i cittadini si stanno iniziando a rendere conto».

P.Pier.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti