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Omicidio in Valle d’Aosta, gli avvocati Lupi e Giostra: «Gravi le accuse del papà di Auriane. Teima è innocente» (Video)

FERMO - Presente alla conferenza di questa mattina anche la mamma dell'indagato, Atika Choukri. Il 25 giugno l'udienza d'Appello riguardo le accuse per maltrattamenti domiciliari. I legali Lucia Lupi e Igor Giostra: «Auspichiamo di incontrare Sohaib quanto prima»
Atika Choukri, madre dell'indagato Sohaib Teima

 

di Alessandro Luzi

«I dati di cui siamo in possesso finora smentiscono gli indizi di omicidio mossi nei confronti del nostro assistito Sohaib Teima». A parlare sono gli avvocati difensori del 21enne, Lucia Lupi e Igor Giostra. Alla conferenza stampa di questa mattina nello studio legale Studia Iuris, ha partecipato Atika Choukri, la mamma del giovane. Teima si trova nel carcere di Grenoble. È stato condannato dalla magistratura del posto a sei mesi di reclusione e ha il divieto di entrare in Francia per 10 anni per maltrattamenti. La denuncia era stata presentata dalla sua ex compagna Auriane Nathalie Laisne, il cui corpo è stato ritrovato il 5 aprile a La Salle in Valle d’Aosta. Allo stesso tempo, il ragazzo, cresciuto a Fermo, dove oggi vive la madre, è ‘gravemente indiziato’ per l’omicidio della 22enne francese.

Gli avvocati, oltre a sostenere l’innocenza del ragazzo, hanno anche voluto smentire le accuse mosse dal papà di Auriane, Ludwig Laisne, nei confronti di Teima. Nella lettera inviata alla stampa il giorno in cui la magistratura di Grenoble si è espressa sulla denuncia per maltrattamenti sporta dalla figlia, il padre ha usato toni duri nei confronti di Sohaib e della sua famiglia. «Sono accuse pesanti, diffamatorie e calunniose – ha affermato l’avvocato Lucia Lupi -. Capiamo il dolore di Ludwig Laisne ma ha affermato il falso. Siamo in possesso di alcuni messaggi ed email che la stessa Auriane ha scritto a Sohaib dopo essere rientrata in Francia dal periodo che ha trascorso in Italia presso l’abitazione della signora Atika Choukri. Dal dicembre 2022 al febbraio 2023 infatti la ragazza è stata ospite a Fermo della mamma di Teima. In questo lungo lasso temporale si è creato un forte legame con la famiglia e a testimonianza di questo c’è una email che la 22enne ha inviato al suo compagno. Nel file datato 22 febbraio 2023 si legge: “spero che tua madre non mi odi per tutti i guai che ho causato. Mi manca davvero anche lei e anche i tuoi fratelli sono stati gentili con me. Mi hanno fatto sentire parte della loro famiglia. Cosa che non provavo da molto tempo“». Secondo l’avvocato Lupi ciò sconfesserebbe quanto affermato dal padre di Auriane. I legali del giovane fermano hanno annunciato che il collega francese ha presentato ricorso alla sentenza di primo grado per il caso di maltrattamenti. Secondo l’avvocato francese, non sarebbero state valutati alcuni elementi che escluderebbero le responsabilità del 21enne. La Corte d’Appello di Grenoble probabilmente si pronuncerà il 25 giugno. Gli avvocati italiani auspicano il ritorno di Teima in Italia e di poterlo sentire quanto prima. Intanto hanno affermato che non verranno intraprese delle azioni legali nei confronti del papà della ragazza uccisa. «Questa mattina siamo qui solo per raccontare la verità dei fatti e non è quella detta dal papà della giovane» affermano giostra e Lupi.

«E’ stata data un’immagine negativa del ragazzo e non corrispondente al vero – ribadisce Giostra -. Se avesse voluto compiere l’omicidio, avrebbe viaggiato in pubblico? Poi, addirittura, sarebbe tornato a Lione, alla sua normale quotidianità? Ricordo anche che è stata Auriane a cercare insistentemente l’ormai ex compagno per invitarlo ad accompagnarla in Italia. Questi aspetti sono ampiamente contraddittori con gli indizi di omicidio, per non parlare della premeditazione». Non si conoscono invece i messaggi contenuti nel cellulare del ragazzo, sequestrato dalle autorità francesi al momento dell’arresto. Sicuramente le chat tra Teima e Auriane saranno fondamentali per ampliare il quadro probatorio.
La mamma di Sohaib è visibilmente provata dalle vicende: «Sono terribilmente addolorata per la morte di Auriane. Quando ho saputo della sua morte tramite la stampa ho provato un dolore tremendo, come se fosse mia figlia. Sono preoccupata per le condizioni di mio figlio nel carcere di Grenoble. Ho fatto un viaggio lunghissimo per incontrarlo ma la polizia penitenziaria non mi ha permesso di vederlo perché avevo tardato di dieci minuti. Mio figlio non è un assassino».


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