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«Basta furti, vogliamo sicurezza» I cittadini scendono in strada per dare la caccia ai ladri: pattugliamenti tra Corva e Cretarola

PORTO SANT'ELPIDIO - (di Maikol Di Stefano) Nei prossimi giorni, con ogni probabilità, il gruppo farà una riunione nel cui auto-dettarsi le linee guida su come operare. Una propria consulta di “sicurezza”, che arriva a pochi giorni dalla prima riunione operativa di quella istituita dal Comune. Sul tavolo, tra i punti centrali anche quelli legati a tale situazione nelle zone bersagliate dai furti o tentati

di Maikol Di Stefano

Torce che illuminano i campi, pattugliamenti nei fossati e appostamenti lungo la strada. No, non è la descrizione della trama di un film sulla guerra civile o post apocalittico, ma quanto sta accadendo in questi giorni a Porto Sant’Elpidio. La caccia è ai ladri che da oramai dieci giorni hanno preso di mira le area del quartiere Corva e Cretarola, soprattutto nei lati più rurali. Una serie di furti avvenuti e tentati, che ha portato i residenti a scendere in strada sostituendosi, in parte, al lavoro delle forze dell’ordine. Gli ultimi episodi sono avvenuti domenica sera, intorno alle 21.30 quando due malviventi appostati nei campi, a ridosso di alcune abitazioni nel quartiere Cretarola, sono stati messi in fuga dai residenti stessi, scesi in strada per “pattugliare” la zona. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, arrivate tempestivamente sul luogo. Due volanti della Polizia di Stato ed una gazzella dei Carabinieri hanno raggiunto il luogo e bloccato il perimetro, ma dei due presunti ladri nessuna traccia. Agenti che poi torce in mano, coadiuvati dai residenti, sono scesi nei fossati dell’area per cercare i sospetti o eventuali indizi. Il tutto però si è concluso col nulla di fatto.

 


I residenti
Nel mentre cresce il malcontento degli abitanti dell’area, presi di mira a più riprese nel corso degli anni e che, alla fine, si sono ritrovati a scendere in strada per “difendere” la loro zona. Un controllo del vicinato, autorganizzato con gruppi social dove sono costanti le segnalazioni, fotografie ad autovetture ritenute sospette. Segnale che sul territorio il presidio preventivo delle forze dell’ordine, a causa del ridotto numero di pattuglie a disposizione, non viene sentito come vivo dai residenti. «Siamo stanchi di questa situazione, vorremo maggiori tutele e garanzie. Mesi fa abbiamo raccolto dei fondi, fatti pervenire all’amministrazione comunale per un progetto di cofinanziamento per la videosorveglianza, ma nessun lavoro è stato ancora svolto. – sbottano i membri del comitato – Vogliamo avere indietro garanzie e sicurezze, abbiamo bisogno di sentirci al sicuro nelle nostre case». Un segnale che di certo l’amministrazione Ciarpella non può ignorare. Avere una parte della propria cittadinanza che di notte gira con bastoni di legno, torce e pattuglia il territorio non può essere ignorato, né fatto passare come la normalità. Sul tema della videosorveglianza, intanto, l’assessore alla sicurezza Enzo Farina aveva chiarito prontamente: «Stiamo finendo dei lavori nell’area, opere che riguardano la fibra ottica. Una volta compiuti partiremo immediatamente con l’istallazione della videosorveglianza».

 


I prossimi step
Nel mentre il comitato “controllo del vicinato” si sta allargando a macchia d’olio, sono oltre 250 i membri al suo interno. Da giorni i telefoni sono incandescenti con un continuo di messaggi, allarmi e segnalazioni che invadono la chat. Pattugliamenti privati con jeep e a piedi, all’interno dei campi e lungo le strade. Qualcuno addirittura fermando le macchine che sopraggiungono o seguendole, se ritenute “pericolose”. Un sostituirsi al lavoro delle forze dell’ordine, che esso stesso, rischia di sfociare nell’esasperazione e di uscire fuori dal seminato. Ecco perché, nei prossimi giorni, con ogni probabilità il gruppo farà una riunione nel cui auto-dettarsi le linee guida su come operare. Una propria consulta di “sicurezza”, che arriva a pochi giorni dalla prima riunione operativa di quella istituita dal Comune. Sul tavolo, tra i punti centrali anche quelli legati a tale situazione, ma l’indicazione di certi atteggiamenti sembra chiara; non c’è più pazienza di aspettare l’operato delle istituzioni limitate dal sotto organico.


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