E’ stato assolto con formula piena R.R. di Sant’Elpidio a Mare perchè il fatto non sussiste. E’ la sentenza emessa ieri dal giudice del tribunale di Fermo, Chiara Di Gerio, a seguito della denuncia per circonvenzione di incapace continuata sporta dagli eredi legittimi di un’anziana donna deceduta nel 2016. Secondo quest’ultimi, l’imputato aveva sottratto notevoli somme di denaro dal patrimonio da loro ereditato. C’è chi parlava addirittura di ammanchi che andavano dai 400mila ai 700mila euro. Durante l’udienza di ieri a chiedere l’assoluzione anche il pm d’udienza Cecilia Corinaldesi.
La Procura della Repubblica per tre volte aveva chiesto l’archiviazione del caso in quanto riteneva che i fatti non avessero alcuna rilevanza penale. Il gip di Fermo invece ha ordinato al pm di formulare il capo d’imputazione. Secondo l’accusa, nel 2012 l’anziana signora avrebbe rilasciato in favore di R.R. una polizza vita per un importo di circa 300mila euro, poi resa irrevocabile nel 2014. Inoltre all’uomo era stato addebitato il fatto di aver approfittato della gestione del patrimonio della zia, mediante prelievi di somme dal conto bancario di sua proprietà, fino ad azzerarne il patrimonio. Allo stesso tempo, il testamento prevedeva il lascito di 180mila euro in denaro, un appartamento e un terreno. Tale eredità era stata divisa dagli eredi stessi. Poi, a seguito della morte della signora avvenuta nel 2016 a causa di una malattia degenerativa, i parenti avevano deciso di sporgere denuncia nei confronti del nipote. Il procedimento ha avuto il via nel 2018.
Durante il processo è stata presentata una copiosa produzione documentale e un’audizione di circa una dozzina di testimoni tra accusa, parti civili e difesa. A difendere l’imputato il legale Renzo Interlenghi: «Alcuna circonvenzione d’incapace è stata accertata nei confronti dell’imputato, che dopo 6 anni di preoccupazioni è uscito a testa alta da questa triste e antipatica vicenda. Il mio assistito ha sempre agito nell’interesse della amatissima che zia che, grazie a lui, ha sempre avuto un sostegno morale e materiale, avendola amorevolmente accompagnata sino agli ultimi giorni della propria esistenza». A rappresentare la parte civile l’avvocato Angelo Borrelli.
Alessandro Luzi
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