“Sei mai stato in prigione? Hai mai sparato a qualcuno? Lo vedi quello? Gli devi sparare”. “Chi è?”. “È mio padre”.
Iniziano cosi le prime trattative di un singolare contratto di lavoro tra Denni e Il Secco, protagonisti del film “Io e Il Secco” di Gianluca Santoni, presentato ieri sera al Multiplex Super 8 di Campiglione di Fermo.
In realtà è l’incontro di due anime pure, segnate da profondi dolori, quella del bambino Denni che vede sua madre maltrattata e picchiata continuamente dal suo babbo, e quella del giovane uomo Il Secco la cui vita è condizionata dalle scelte criminose del fratello maggiore.
Denni (con la i) cerca un killer che uccida suo padre per liberare sua madre dalla tremenda realtà che vive, Il Secco conta sul denaro che prenderà come compenso della “missione” per allontanarsi dai ricatti morali del fratello e vivere con Marta, la ragazza che ama e da cui aspetta un figlio.
Tra tragicità e ironia, il film si sviluppa in un percorso che spinge lo spettatore all’inevitabile ruolo di immedesimarsi nei panni dei protagonisti, in quelli della mamma, ad esempio, che non viene mai chiamata per nome, quasi come a voler significare l’annullamento psicologico di una situazione così gravosa come quella della violenza domestica, e che pur di salvare il figlio del marito, lo manda via da casa a ramengo per le spiagge e i luoghi desolati di una cittadina di provincia in inverno.
Un film da vedere, in cui stona persino quella pausa di pochi minuti tra il primo e il secondo atto perché rischia di far evaporare il coinvolgimento emotivo di chi guarda, che segna il talento di Gianluca Santoni che ne firma la regia, il soggetto e la sceneggiatura.
Monturanese di nascita, è il suo stesso paese di origine a decretarne l’orgoglio di averlo come concittadino riempiendo completamente i 340 posti della sala cinematografica. «Sono davvero contento della presentazione del film qui nel mio territorio e, certamente, della grande risposta di pubblico con moltissimi miei concittadini» le parole del regista
Una quantità di spettatori incredibile persino per Andrea Lattanzi, interprete de Il Secco, che decide di immortalare il momento con un selfie che vede in primo piano lui, Santoni al quale lo lega una profonda amicizia oltre che il rapporto di lavoro, e Rebecca Liberati moderatrice della serata. «Una tappa davvero emozionante – le parole di Lattanzi – mi sono innamorato di questo territorio».
La serata è stata organizzata in collaborazione con OffiCine Mattoli con l’obiettivo di far tornare la passione per il cinema al grande pubblico.
Presente all’evento anche l’associazione Common Bubble associazione no profit di Monte Urano rivolta allo sviluppo culturale e professionale del territorio per la rigenerazione urbana, sociale, artistica e tecnica di una comunità che agisce locale pensando globale.
Antonietta Vitali
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