«La sanità marchigiana sempre più nel caos, una riforma che sta evidenziando tutti i suoi effetti, degenerando di molto ed in negativo. Partendo dall’Oncologia dell’ospedale di Torrette, sono notizie di questi giorni è che all’ospedale di Torrette si stava per licenziare un atto aziendale per la creazione di due strutture oncologiche autonome (una per i tumori al seno), le stesse associazioni di volontariato collegate sono insorte sottolineando la confusione organizzativa e di inefficienza che si verrebbe a creare». Si apre così la nota del consigliere comunale dem Paolo Nicolai in merito alla sanità fermana.
«Fra le tante questioni sollevate dal centrodestra in campagna elettorale ci sono le liste d’attesa: a due anni dalla “legge reg. 19” – continua Nicolai – che doveva riformare il sistema sanitario la situazione è peggiorata invece che migliorare; come ha ben sottolineato con dati alla mano in modo chiaro anche la Cgil regionale ed il suo segretario Giuseppe Santarelli. Ciliegina sulla torta a marcare il fatto che questa riforma fa acqua da tutte le parti, sembra sia emerso un disservizio legato al mancato caricamento e comunicazione da parte delle AST locali all’Agenzia delle Entrate nella dichiarazione dei redditi pre compilata relativa all’anno 2023, per le spese sanitarie sostenute da noi cittadini e contribuenti. Se così fosse, si tratterebbe di fatto molto grave. Intanto l’assessore Saltamartini annuncia la volontà di creare una conferenza dei sindaci territoriali permanete ad hoc per ogni AST. Siamo alla confusione più totale, la conferenza dei sindaci si riunisce già in materia sanitaria ed invece di ascoltarla l’Assessore regionale rilancia istituendo un doppione inutile. Ci sono documenti firmati dai primi cittadini proprio nella conferenza fermana che non hanno mai avuto seguito; il consiglio comunale aperto nella città capoluogo sul tema che si è svolto qualche mese fa con un documento il cui cronoprogramma ricalcava quello dei sindaci è stato rigettato a voce dallo stesso Saltamartini e dal Presidente Acquaroli; è ora di dire basta, un insulto anche alla nostra assise comunale di Fermo. I nostri sindaci con il comune capoluogo in testa facciano un serio lavoro di pressing sulla Regione per far valere le istanze e le problematiche già evidenziate da tempo e per far sì che questa riforma sanitaria sgangherata venga portata a caduta nel migliore dei modi possibile senza passerelle e prese in giro; nel fermano abbiamo (anche) due nosocomi da concludere ed attivare Campiglione ed Amandola».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati