«Ecco la lista delle criticità sulla rotatoria di San Tommaso» Lettera aperta di Trentuno ai consiglieri comunali
FERMO - L'ingegner Arnaldo Trentuno: «Incaricato da alcuni residenti della località mi sono occupato di recente, come consulente, della costruenda rotatoria di San Tommaso; in particolare della sicurezza nella circolazione sulla corsia riservata, parallela alla ss16, realizzata a ridosso dei fabbricati. Poiché al termine dei lavori tale corsia sarà trasferita al comune di Fermo mi sembra corretto che i signori in indirizzo siano messi in condizione di assumere delle consapevoli decisioni al riguardo»
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’ingegner Arnaldo Trentuno indirizzata ai consiglieri comunali di Fermo.
«Incaricato da alcuni residenti della località mi sono occupato di recente, come consulente, della costruenda rotatoria di San Tommaso; in particolare della sicurezza nella circolazione sulla corsia riservata, parallela alla ss16, realizzata a ridosso dei fabbricati. Poiché al termine dei lavori tale corsia sarà trasferita al comune di Fermo mi sembra corretto che i signori in indirizzo siano messi in condizione di assumere delle consapevoli decisioni al riguardo. Recentemente i tecnici della provincia di Fermo, ente attuatore, consapevoli delle incongruenze che presenta il progetto hanno predisposto una variante dei lavori trasmettendola per l’approvazione alla Struttura territoriale Marche dell’Anas proprietaria del suolo. (…).
Curioso anche che, quando si decide, il Comune di Fermo, nonostante sia il destinatario dell’opera, sia sempre assente. Semplicemente non invitato.
Una sintetica analisi dello stato dei luoghi porta ad evidenziare le seguenti criticità.
1. Difficoltà ad entrare/uscire da alcune proprietà adiacenti ovvero totale impossibilità per mezzi più grandi (anche ambulanze o vigili del fuoco) vista la esigua larghezza della corsia che non consente la svolta quasi a nessuno.
2. Pericolo di incidenti per auto costrette ad incrociarsi su una corsia a due sensi di marcia larga solo ml. 3,97 e non ml. 5,00 come previsto dal progetto, chiusa verso sud.
3. Pericolo di incidenti per le auto, ma anche per i furgoni o i mezzi della nettezza urbana, che non hanno modo di fare inversione ad U e quindi sono costretti ad uscire percorrendo 100 metri in retromarcia. In particolare furgoni ed altri mezzi con visibilità retrostante quasi nulla;
4. Conseguente grave pericolo per i numerosi pedoni (c’è anche un attraversamento pedonale!) o per i mezzi a due ruote che devono percorrere questa corsia facendo uno slalom tra i mezzi in transito, anche in retromarcia;
5. Totale assenza di un qualunque marciapiede: lo spazio lasciato per il transito dei pedoni a lato della strada è di cm. 29 a sinistra e 39 a destra. E pensare che è una strada percorsa in continuo da pedoni, anziani anche in carrozzina, signore anche con bambini, tutti diretti verso l’edicola, il supermercato, la chiesa, il bar, il sale e tabacchi, la pista ciclabile e gli altri esercizi commerciali della zona.
Di contro un marciapiede è realizzato inopportunamente dalla parte opposta della statale dove non serve a nessuno.
6. Attraverso l’uscita dalla corsia verso nord si può andare a destra verso lido tre archi o proseguire dritto verso Porto Sant’Elpidio. Ma anche dalla vicina statale 16 si può andare a destra verso lido tre archi o proseguire dritto verso porto sant’elpidio. Un bell’incrocio senz’altro.
7. Un attraversamento pedonale è posto a ridosso della curva della rotatoria, con annessa fermata dell’autobus.
(…). Sono quindi a chiedere quale convenienza ha il Comune di Fermo ad acquisire una strada con problemi allucinanti sotto il profilo della sicurezza (per i quali qualcuno è già ricorso alle vie legali). Non è forse il caso di (…) aspettare che chi ha creato tali problemi li risolva anziché addossarli al Comune di Fermo? (…)».