Rotatoria di San Tommaso, lo sfogo social di Calcinaro: «Mi sono sentito “ostaggio”. Adesso basta»
FERMO - Il primo cittadino sul suo profilo Facebook: «Ieri a Lido Tre Archi mi sono sentito ostaggio di chi, parliamo di uno o due nuclei familiari, da mesi compare su tutti i media o porta pressioni anche indirette ma in modo veramente sguaiato. Come si dice qui... "ammò vasta"...»
«Sono paziente, tanto. Ma quando si superano tutti i limiti è mio dovere dirlo, anche pubblicamente». E’ lo sfogo social del primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro. Pomo della discordia? La nuova rotatoria di San Tommaso su cui, a più riprese, l’ingegner Arnaldo Trentuno ha sollevato critiche, da ultimo con una lettera aperta ai consiglieri comunali (leggi qui).
«Ieri sera – scrive il sindaco sul suo profilo Facebook – sono andato a godermi Giobbe Covatta a Lido Tre Archi: serata perfetta, strapiena di pubblico che si divertiva (a proposito spero che del quartiere si racconti anche questo…). Ad un certo punto mi si para di fronte una cittadina, quella che unitamente al suo consulente (…) imperversa da mesi sui media locali perché le ambulanze non possono entrare nel cancello del proprio garage (come se le ambulanze entrassero in tutte le proprietà private) con la modifica alla viabilità fatta per realizzare la rotonda di San Tommaso. In mezzo al pubblico e difronte a me si mette a parlare della sua problematica, di fatto impedendomi lo spettacolo ma dando difficoltà di ascolto a tutti gli spettatori vicini. Risultato? Sono dovuto tornare in macchina (sempre seguito dalla signora) e abbandonare. Salvo poi tornare più tardi in altra zona di pubblico perché non volevo dargliela vinta. Rendo questo pubblico per fare capire a che punto arrivano alcuni, fortunatamente pochi o pochissimi. E questo a tutela e lode dei molteplici cittadini che pur esprimendo lamentele lo fanno in piena normalità. Ieri mi sono sentito ostaggio di chi, parliamo di uno o due nuclei familiari, da mesi compare su tutti i media o porta pressioni anche indirette ma in modo veramente sguaiato. Come si dice qui… “ammò vasta”…».