di redazione Cf
Interrogatorio fiume davanti al gip del tribunale di Fermo per Salvatore Perricciolo arrestato la scorsa settimana nell’ambito di una indagine relativa a bonus sisma ed eco bonus. Oggi ha risposto alle domande per oltre quattro ore, assistito da due dei suoi avvocati, i legali Massimiliano Cofanelli e Anna Indiveri (è assistito anche dall’avvocato Gabriele Cofanelli). Il 44enne, davanti anche al pm Eugenia Sinigallia, ha dato la sua versione sui fatti che gli vengono contestati e ha respinto ogni addebito a cominciare dal fatto che fosse amministratore di fatto di due ditte (intestate a prestanome).
Queste aziende, del settore edile, con fatture per operazioni inesistenti avrebbero ottenuto contributi dallo Stato per lavori di efficientamento energetico e sismico. Lavori che non sarebbero stati realizzati – secondo gli inquirenti, le indagini sono condotte dalla Guardia di finanza – o sarebbero stati realizzati in parte con conseguente cessione dei crediti fittizi, anche grazie alle false attestazioni di professionisti abilitati.
Sempre secondo gli inquirenti i proventi illeciti sarebbero poi stati autoriciclati nell’acquisto di immobili e beni di valore. La frode fiscale avrebbe generato crediti inesistenti per 3 milioni di euro, alcuni dei quali già ceduti a soggetti terzi o già oggetto di indebita compensazione per il pagamento di tributi dovuti, indicano gli inquirenti, per i quali erano anche state inviate, in alcuni casi, insolite richieste di annullamento.
Il Gip del tribunale di Fermo ha disposto un sequestro preventivo per oltre 5 milioni di euro, dei quali 3 milioni di crediti inesistenti e 2 milioni pari al presunto profitto dei reati contestati agli indagati.
Per Perricciolo il Gip di Fermo ha disposto la misura cautelare in carcere. Il 44enne, residente a Montegranaro e legato pure a Civitanova, lo scorso 20 agosto, dopo mesi di latitanza, era stato arrestato in Slovenia. Era ricercato perché deve scontare circa 15 anni per una sentenza passata in giudicato. Dopo l’estradizione si trova nel carcere di Padova e da lì oggi si è collegato con l’aula del gip Teresina Pepe del tribunale di Fermo.
L’interrogatorio è durato diverse ore, tanto che alla fine è stato rinviato a domani l’interrogatorio dell’ingegnere indagato, di circa 60 anni, di Osimo, residente a Porto Sant’Elpidio. Anche lui arrestato nell’ambito dell’inchiesta. L’uomo, difeso dagli avvocati Federico Valori e Renato Coltorti, si trova agli arresti domiciliari. In sintesi, per la Guardia di finanza, il professionista avrebbe presentato all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) le necessarie asseverazioni, con informazioni false o attestazioni non veritiere sulla congruità delle spese.
In tutto sono sei le misure cautelari spiccate, quattro sono obblighi di firma. In tutto sono otto le persone indagate a vario titolo nell’inchiesta. I legali di Perricciolo sono pronti a fare ricorso al tribunale del Riesame per una modifica della misura.
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