Palloncini bianchi, la canzone dei Modà “Sono già solo”, quella che lo ha reso una vera icona con “bafuggi e trilly” al momento dell’uscita con tutto il piazzale a battere le mani e ad accompagnare il feretro. Porto Sant’Elpidio, oggi pomeriggio, ha dato il suo ultimo saluto a Roberto Badalini che tutti conoscevano semplicemente come dj Roby, il 49enne scomparso all’improvviso lo scorso 31 agosto durante dei controlli medici all’ospedale Murri di Fermo. Una morte sulla quale ha voluto vederci chiaro anche la procura, che sulla salma del 49enne aveva disposto l’esame autoptico facendo così slittare le esequie ad oggi.
Chiesa gremita in ogni angolo e posto quella di San Pio X, nel quartiere Marina Picena, quello che più di tutti è stato la casa di dj Roby. Un vero e proprio figlio di Porto Sant’Elpidio; Roberto faceva parte di quella cerchia di personaggi che da sempre caratterizzano la città elpidiense. Amato e benvoluto da tutti, era stato sulla “cresta dell’onda” nel 2018 quando un suo video, ripreso dalle più grandi pagine social italiane lo aveva trasformato in una “icona”. Quelle stesse pagine che alla sua scomparsa, togliendo l’ironia, gli hanno saputo tributare il giusto affetto e ricordo. La sua “rivisitazione” dei successi dei Modà e il suo sentirsi “Kekko” lo avevano identificato, e con quel personaggio negli ultimi anni Roberto aveva riprovato costantemente a trovare nuova “fama”, ma alla fine gli era bastato l’affetto di un’intera comunità. Era riuscito ad andare oltre i problemi di salute creando un’empatia con tutte le fasce d’età; dai più giovani a chi l’aveva visto crescere. Gli stessi che hanno applaudito con forte commozione la bara al momento della partenza per il suo ultimo viaggio, la salma infatti per volere della famiglia sarà cremata.
Maikol Di Stefano
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