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«Stop alla speculazione nel settore turistico. Rivedere subito le politiche abitative»

PORTO SAN GIORGIO - Ieri l'assemblea pubblica promossa dal centro sociale Officina Trenino: «Rimettere il cittadino al centro, non il turista. Basta ai grandi eventi. Li pagano i cittadini e non c'è alcun ritorno economico»

Assemblea Porto San GiorgioTurismo, lavoro, impatto ambientale, spopolamento e urbanistica. Questi i temi affrontati nell’assemblea pubblica di ieri sera a piazza Matteotti a Porto San Giorgio, promossa dal centro sociale Officina Trenino. A moderare l’incontro l’architetto Stefano Bonifazi. «E’ il momento di creare una massa critica per opporsi ai mutamenti dannosi di questa città. Vogliamo organizzare un gruppo di persone dal basso con l’obiettivo di opporsi al declino di Porto San Giorgio» hanno tuonato dal centro sociale.

A finire nel mirino dei partecipanti sono state le criticità del settore turistico. «Siamo in mano alle volontà dei balneari e il lungomare nuovo ne è un esempio – hanno affermato -. Questo è inaccettabile. Questa città paga lo scotto del turismo mordi e fuggi. Basta vedere le cifre della Tari in rapporto ai residenti. Questo processo dura da diversi anni e non c’è stata nessuna regolamentazione a riguardo. Chi ha amministrato questa città ha sempre assecondato le richieste di affittuari, commercianti e balneari. Nella visione politica va rimesso al centro il cittadino e non il turista».

In una città balneare come Porto San Giorgio, il turismo fa rima con manodopera: «Le offerte di lavoro sono poco appetibili. Così per un giovane è difficile vivere in questa città». C’è poi il nodo affitti e i costi immobiliari elevati. Secondo l’Officina Trenino «lo spopolamento è dovuto anche a prezzi inaccessibili per avere un appartamento. Senza un reddito medio-alto non si riesce a pagare il costo dell’affitto. Ecco allora che i giovani si trasferiscono nei paesi limitrofi dove i prezzi sono più vantaggiosi. Così gli abitanti diminuiscono e rischiamo di finire sotto la soglia dei 15mila abitanti».

Non solo critiche. In chiusura dell’appuntamento il gruppo ha lanciato delle proposte a breve termine: «Basta grandi eventi. Sono inutili e anche dannosi per l’economia locale. Li pagano i cittadini e la comunità rimane con le casse vuote. Non c’è alcun ritorno economico. Poi serve stimolare il Consiglio comunale ad affrontare queste problematiche di cui stiamo parlando. Questi temi non vengono mai discussi nei banchi che “contano”. Infine, servono idee nuove per il lungomare. Il progetto attuale non è adeguato alle esigenze della città». Intanto dall’Officina Trenino si sono detti pronti ad ascoltare altre proposte che arrivano dai cittadini.

Alessandro Luzi

 

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