di Alessandro Luzi
Tre dei quattro uomini di origini albanesi indagati nell’ambito dell’operazione “Take Away” passano ai domiciliari. Questa la decisione di oggi del Gip del tribunale di Fermo, Maria Grazia Leopardi. Erano in carcere dal 30 agosto, quando erano stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Fermo, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti e di unità specializzate del Nucleo Cinofili di Pesaro Urbino e del Nucleo Elicotteri di Pescara. L’istanza di sostituzione della misura cautelare era stata presentata dal legale Emanuele Massei. Rimane in carcere invece un connazionale dei quattro del sodalizio. Nell’interrogatorio dei giorni scorsi, davanti alla pm Eugenia Sinigallia, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.
Secondo gli inquirenti i quattro albanesi, tutti domiciliati a Porto Sant’Elpidio, sarebbero a capo di un sodalizio dedito allo spaccio e al traffico di ingenti quantità di stupefacenti (in particolare cocaina). Nelle loro attività si sarebbero avvalsi della collaborazione di altri soggetti, per lo più di origini nordafricane, incaricati di compiti di manovalanza. Il sodalizio avrebbe operato lungo tutta la fascia costiera e nell’entroterra fermano, in particolare nei territori dei comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano, Montegranaro, Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli nonché Civitanova Marche e Fermo.
In tutto sono 18 gli indagati. Oltre ai quattro albanesi, erano stati arrestati anche due giovani di origini magrebine. Per uno di loro il giudice ha sostituito la misura cautelare in carcere con l’obbligo di dimora. Stessa sorte per una connazionale, prima sottoposta ai domiciliari (classe 2000 domiciliata a Sant’Elpidio a Mare ma localizzata e arrestata a Verona insieme al compagno, il magrebino classe ’97), poi sostituiti con l’obbligo di dimora a Verona. Tutti e tre sono difesi dal legale Giuliano Giordani. Sottoposti all’obbligo di dimora anche altri tre giovani di origini algerine. Restano a indagati a piede libero gli altri otto (cinque italiani, classi ’76, ’78, ’85, ’99 e 2000, tutti residenti tra Monte Urano, Torre San Patrizio e Sant’Elpidio a Mare; due algerini classi ’86 e 2000 domiciliati a Porto Sant’Elpidio e un marocchino classe ’97 domiciliato a Sant’Elpidio a Mare) tutti nullafacenti e già gravati da precedenti di polizia e penali.
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