Grande afflusso di pubblico per l’inaugurazione della mostra , che si è tenuta ieri sera a Monte Vidon Corrado (dopo la conferenza stampa di presentazione) e che resterà visitabile fino al prossimo 16 febbraio, presso il Centro Studi e la Casa Museo Osvaldo Licini.
Ad introdurre l’esposizione, sono stati i curatori Daniele Simoni e Stefano Bracalente, che hanno parlato di Mussio e della sua arte. Ad intervenire è stato anche Luciano Martinis, grafico della casa editrice Lerici, che ha spesso collaborato con Mussio, di cui ha voluto dare il suo personale ricordo. Presenti alla serata anche la famiglia di Mussio, con le figlie Carlotta e Camilla, che hanno collaborato all’esposizione, mettendo a disposizione per la prima volta le opere dell’artista, che non amava farsi chiamare pittore.
Veline e cornici bianche a creare l’assenza di margini, lo spazio libero in cui l’artista amava comporre. Cifre e segni indeterminati, affinché non si arrivi a quelle parole che uccidono il significato delle cose. Le opere dell’artista sono posizionate senza ordine cronologico, per agevolare il viaggio introspettivo del visitatore.
Matteo Achilli
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