A cento anni dalla nascita e dieci dalla scomparsa del Maestro Carlo Marcucci, come ha sottolineato il Sindaco Ciarpella nei saluti iniziali. Una serata carica di emozioni ha celebrato il suo straordinario lascito nel mondo della musica e nell’educazione artistica, dando spazio a giovani talenti e rendendo omaggio a una figura che ha lasciato un segno indelebile. L’evento, condotto dal duo affiatato di presentatori Wais Ripa e Paolo Paoletti, si è tenuto presso il Teatro della api, ed è stato concepito non solo come una commemorazione, ma anche come un’occasione per strumentisti promettenti, grazie a un concorso che ha visto sfidarsi musicisti dalle incredibili potenzialità, di fronte una giuria composta da professionisti di alto livello. La competizione ha permesso a questi artisti emergenti di mettersi alla prova davanti a un pubblico preparato, pronto ad applaudire ogni nota e a sostenere la nuova generazione musicale.
In un momento toccante della serata, Riccardo Foresi e la sua band, That’s Amore, hanno regalato al pubblico un’esibizione nel puro stile jazz tanto amato dal Maestro Marcucci. La band ha eseguito un brano simbolico utilizzando strumenti dal valore affettivo e storico: la tromba del Maestro e il contrabbasso originale suonato dal fratello di Marcucci. I due strumenti, che non suonavano insieme da anni, hanno trovato nella musica un’ideale riunione, rendendo tangibile l’eredità del Maestro e il suo profondo legame con la musica e la famiglia. Eredità non solo musicale, ma anche genetica: la figlia Annalisa Marcucci ed il nipote Edi Polimanti hanno commosso la sala con una propria versione di “Cumm’è”, toccante omaggio, alle due figlie non più in vita Giuditta e Luciana Marcucci, a tutti i cari di questa famiglia.
Accanto alle esibizioni musicali, la serata è stata arricchita da interventi e testimonianze di ex allievi, colleghi e amici. Le storie degli ex allievi, ora musicisti affermati, hanno dato un’idea concreta dell’impatto del Maestro sulla loro formazione e sui valori trasmessi, come la dedizione e il rispetto per l’arte.
Come finale, una strepitosa Jam Session ha acceso l’atmosfera con improvvisazioni che hanno coinvolto sia i musicisti presenti sia il pubblico, trasformando l’evento in una festa collettiva nel nome della musica. Ritmi serrati e armonie si sono intrecciati in una fusione di stili e generazioni, rendendo omaggio alla creatività, elemento centrale della visione artistica di Marcucci.
Il Premio Carlo Marcucci non è stato solo una serata di musica e ricordi, ma un’esperienza di ispirazione collettiva, una celebrazione della passione e dell’insegnamento che il Maestro ha incarnato. L’evento ha dimostrato che l’eredità di Marcucci continua a vivere, nei suoi allievi, nei giovani musicisti che si affacciano al mondo della musica, e in ogni nota suonata con il cuore.
Con la collaborazione di San Crispino Eventi e Nuova Associazione quartiere centro ha curato l’angolo dei ricordi all’ingresso del Teatro.
Partner della serata: SEM elettrodistribuzione, Umberto Marcucci Private banker Banca Generali, Antonio Diomedi ferramenta.
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