Pagavano le tasse ma lui tratteneva il denaro: tabaccaio patteggia a 22 mesi

I clienti andavano nella sua tabaccheria per pagare le tasse ma lui non avrebbe mai versato gli importi allo Stato. Oggi il gup del tribunale di Fermo ha accolto il patteggiamento proposto dalla difesa al pm ed ha applicato la pena di 22 mesi per peculato. Sono state riconosciute le attenuanti generiche. 

I reati contestati vanno dal 14 novembre 2018 al 3 gennaio 2019. Secondo l’accusa, sostenuta oggi in aula dal procuratore capo Raffaele Iannella (il titolare del caso è il pm Alessandro Pazzaglia) l’uomo, di circa 40 anni e residente nel Fermano, avrebbe trattenuto parte delle somme versate dai contribuenti nella sua tabaccheria. L’importo intascato, sempre secondo la versione fornita dall’accusa, ammonta a 5.285 euro. I contributi erano di varia natura: dai bolli alle tasse automobilistiche. L’uomo, tramite un raggiro, avrebbe trattenuto le somme sul suo conto corrente. Una volta che il cliente si presentava per il pagamento, lui avrebbe avviato i procedimenti automatizzati tramite il terminale in dotazione, ma poi avrebbe interrotto il trasferimento.

Roberta Bizzarri

Così facendo non avveniva il versamento in modo corretto. A quel punto il 40enne avrebbe avviato le procedure di bonifici in suo favore per accreditarsi sul suo conto corrente personale le somme incassate. Intanto ai contribuenti avrebbe consegnato delle ricevute irregolari per far risultare loro che il pagamento fosse andato a buon fine.

Durante il procedimento giudiziario l’uomo è stato difeso dal legale Roberta Bizzarri del foro di Macerata. La pena è stata sospesa. 

Alessandro Luzi