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«Pronto soccorso allo stremo» Donati (Cisl) parte dall’influenza per tornare a chiedere personale e lancia proposte sul geriatrico

SANITA' - «La Cisl Fp Marche nei prossimi giorni convocherà un'assemblea generale degli iscritti e simpatizzanti di tutti i ruoli per fare il punto di una situazione sempre più critica ed anche per capire come le aperture di un nuovo ospedale, quello di Amandola, ed uno in prossima prospettiva, quello di Fermo, debbano rimettere al centro le politiche del personale e soprattutto i professionisti oltre alle mura. Entreremo anche nel merito dell'atto aziendale uscito oggi per capire come la direzione e la Regione intendano la sanità pubblica del prossimo futuro nella provincia di Fermo»

Giuseppe Donati

«E’ arrivato l’inverno e con esso l’influenza ed è subito crisi nera al Pronto Soccorso del Murri. Il personale infermieristico ed OSS è allo stremo per il numero altissimo degli accessi giornalieri. Tanti utenti, la maggior parte anziani e con pluri-patologie, si stanno rivolgendo al Pronto Soccorso in queste ore soprattutto per i sintomi e le conseguenze dell’epidemia influenzale o da raffreddamento. Purtroppo però molti di questi, sostano per moltissime ore in attesa o distesi in barelle rimediate in tutto l’ospedale. Questo avviene anche a causa di carenza di posti letto in particolare dell’area medica o dell’allungamento dei tempi dei percorsi diagnostici e terapeutici». A parlare è il componente il comitato di reggenza della Cisl Fp Marche, Giuseppe Donati. Il sindacalista parte dall’influenza e dagli accessi al Pronto soccorso per tornare alla carica nel chiedere più personale.
Ma prima snocciola alcuni numeri che definisce «emblematici per comprendere quale situazione emergenziale stia fronteggiando i professionisti infermieri e gli operatori sociosanitari. Nella mattinata di ieri 9 gennaio, ad esempio, alle ore 7 del mattino erano già presenti in Pronto Soccorso 50 malati in sospeso, 12 erano ricoverati in Obi (Osservazione Breve Intensiva), 4 in attesa in triage. Numeri, quelli dei sospesi, molto sopra la media, che indicano una fortissima pressione sul Pronto Soccorso del Murri e sul personale che è allo stremo. Non è andata meglio durante la giornata sempre del 9 gennaio, perchè alle ore 21  sempre di ieri, erano 35 i pazienti in sospeso, 12 erano ricoverati in Obi e 22 erano in attesa la triage».

«Così la situazione non è più né sostenibile né tollerabile per i malati e per gli operatori. Per il Fermano sarebbe ora, come la Cisl Fp propone da tanto tempo, pensare alla creazione sul territorio provinciale di un Pronto Soccorso geriatrico e all’attivazione di un reparto di geriatria all’interno del Murri. Il ruolo e la collaborazione dell’Inrca in questo progetto, potrebbe essere di primaria importanza ma andrebbe rivista la natura del Presidio di contrada Mossa attualmente solo territoriale. Diversificare poi in base alla gravità dei codici, i luoghi di accettazione di pazienti. Ad oggi le tanto sbandierate soluzioni, propinate come risolutive per decomprimere il Pronto Soccorso si sono rivelate più filosofiche che efficaci. Del resto i fatti stanno smentendo le promesse della direzione di Ast e dell’assessorato alla sanità in merito. Si è lontani dal riuscire ad evitare l’assalto al Pronto Soccorso in taluni momenti critici dell’anno».

«Il capitolo poi del personale è dirimente. Oltre alla questione dei “gettonisti”, la situazione degli infermieri e degli Oss soprattutto, è emergenziale. Negli ultimi mesi il numero degli Oss è sotto il livello di guardia tanto che queste figure vengono prelevate continuamente dal dipartimento chirurgico o medico mettendo così in crisi anche altri reparti. Non parliamo poi di turni massacranti con settimane senza riposi. Di fronte a questa situazione del Pronto Soccorso del Murri, che non è di oggi ma rimane purtroppo irrisolta con alcune aree di degenza che mantengono medie di permanenza dei pazienti molto alte, sopra gli standard regionali, stridono i continui articoli stampa fatti pubblicare dalla direzione generale su fantasmagoriche campagne assunzionali di personale. I numeri preannunciati di 10 Oss e 6 infermieri rappresentano una goccia nel mare delle effettive esigenze di organico. La politica regionale dovrebbe mettere mano seriamente ad una rivisitazione dei piani di fabbisogno che per Fermo ed il Fermano sarebbe solo un atto di giustizia ed equità rispetto a squilibri ormai consolidati nel tempo. In Ast Fermo la dotazione di infermieri rispetto agli attuali 652 previsti a tempo indeterminato dovrebbe essere almeno di 700 unità e quella di Oss a fronte di 132 attuali di almeno 150 unità. Tanto è vero questo che i rapporti tra residenti in Ast Fermo e operatori, rispetto ad altre aziende delle Marche, per infermieri ed Oss sono nettamente superiori, creando un disservizio continuo nei reparti ed un carico di lavoro non più sostenibile per gli operatori. «La Cisl Fp Marche nei prossimi giorni convocherà un’assemblea generale degli iscritti e simpatizzanti di tutti i ruoli per fare il punto di una situazione sempre più critica ed anche per capire come le aperture di un nuovo ospedale, quello di Amandola, ed uno in prossima prospettiva, quello di Fermo, debbano rimettere al centro le politiche del personale e soprattutto i professionisti oltre alle mura. Entreremo anche nel merito dell’atto aziendale uscito oggi per capire come la direzione e la Regione intendano la sanità pubblica del prossimo futuro nella provincia di Fermo».


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