di Serena Murri
«Risultato storico in tempi storici». Così Senzacqua ha commentato l’esito della sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello del concessionario del porto sulla procedura di decadenza. Questa mattina, nella stanza del sindaco, il primo cittadino Valerio Vesprini, il vice Fabio Senzacqua e la segretaria generale Maria Stella hanno commentato il provvedimento a favore dell’ente che mette un punto sulla questione. Della gestione pro tempore, ancora da definire, come hanno riferito «se ne occuperà (come anticipato ieri da Cronache Fermane, dopo aver dato la notizia della sentenza) il Comune o la società partecipata».
A ricordare, ancora una volta la cronistoria, è stato il sindaco, Valerio Vesprini che ha appreso la notizia ieri: «Ringrazio chi ha lavorato per questa sentenza, il dirigente al demanio, l’avvocato Graziosi, Senzacqua e tutta la maggioranza per la compattezza con cui abbiamo affrontato una tematica così importante. Appena eletto, fui contatto dalla proprietà che aveva dubbi sul piano del porto che invece abbiamo poi approvato in maniera definitiva. Da parte nostra, non vi è mai stata l’intenzione di togliere qualcosa a qualcuno ma la volontà di amministrare per il bene della comunità. In seguito all’incontro con i rappresentanti della società per la loro richiesta di proroga e la loro volontà di partire con i lavori oggetto del piano portuale, è emersa la situazione debitoria con il demanio e quella legata alla polizza fideiussoria che garantiva demanio e Comune. In questi anni c’è stata inerzia amministrativa. L’amministrazione precedente non ha voluto agire. Alla segretaria è stato dato mandato di lavorare e di agire, portare avanti un risultato che tutelasse Porto San Giorgio. Vedere che Tar e Consiglio di Stato ci danno ragione, fa piacere. Per noi la vittoria è aver operato nella legalità e nella massima trasparenza. Oggi, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, possiamo dirci contenti del nostro operato perché finalmente reagire ha portato a dei risultati».
La segretaria Stella Maria, a cui era stato dato mandato «di lavorare e di agire» spiega: «La sentenza conferma quanto già affermato dal Tar, che l’operato del Comune è stato corretto. Il provvedimento di decadenza si basava su due principi: il mancato pagamento dei canoni e fare luce sulla polizza fideiussoria. Il Comune non avrebbe potuto fare altro che quello che ha fatto, avviando il provvedimento di decadenza che è molto lungo e articolato ma semplice nella sua costruzione, a dimostrazione del fatto che i canoni non sono stati pagati e che la fideiussione non c’era. La decadenza era un atto dovuto. È stato riscontrato sia dal Tar che dal Consiglio di Stato che l’operato del Comune è stato corretto e sempre nell’ambito della legalità. La sentenza mette la parola fine ad una vicenda che è stata raccontata in tanti modi diversi ma si è svolta in un solo modo, quello contenuto nella sentenza. L’indirizzo dato dall’amministrazione era quello corretto, portato avanti da me nella totale correttezza legale».
«Abbiamo lavorato in silenzio, attenendoci a quello che dovevamo fare. È stato – spiega il vicesindaco nonché assessore al demanio, Fabio Senzacqua – un lavoro complesso che ha richiesto competenza, coraggio, determinazione e lavoro. La competenza è stata dimostrata, come il coraggio di amministrare di Vesprini e di affrontare una problematica così grande. Ringraziamo l’avvocato Graziosi dello studio di Bologna che ha dimostrato grande competenza. Ci è stata lasciata questa problematica enorme che è costata all’amministrazione Vesprini e ai cittadini in fatto di ore, giorni e mesi spesi su questa procedura che ha rallentato il ritmo al quale avremmo potuto viaggiare. Oggi parlano i fatti. È un risultato storico, in tempi storici. Dalla revoca della concessione, in un anno e mezzo abbiamo raggiunto tutti i gradi di giudizio. Una svolta epocale per Porto San Giorgio ma anche per tutta la provincia di Fermo. Da oggi in poi ci sarà ancora molto da fare, servirà un lavoro ancora più grande rispetto al passato. Gli obiettivi adesso sono due: quello che ci sarà da fare da domani e l’incasso della polizza. Ci sono stati già incontri con l’Agenzia del Demanio per tutelare la città. L’auspicio è che diventi il porto della città e della provincia. Non si passa dal futuro del porto, senza considerare le associazioni, i dipendenti e le attività che si svolgono all’approdo e i diportisti. Solo con il lavoro di squadra e con il coinvolgimento di tutte queste compagini, si potrà definire il futuro in attesa di predisporre la nuova gara di evidenza pubblica».
Ora, ci vorrà tempo per la fase di ricognizione. La gestione provvisoria sarà dell’ente o della partecipata, come da delibera di giunta. In seguito, si farà il bando di evidenza pubblica per individuare un nuovo concessionario.
Porto, dopo la sentenza si rispolvera il “piano B”. Allo studio gestione provvisoria e nuova gara
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