Conto alla rovescia per la riapertura della chiesa del Crocifisso

MONTERUBBIANO - Appuntamento a domenica 4 maggio alle 16,30. Il contributo concesso è stato di 120mila euro come forma di cofinanziamento all’80%, mentre il restante 20% è stato approntato dalla Confraternita del SS. Crocifisso con l’aiuto dell’Arcidiocesi di Fermo che ha assicurato alla proprietà il prestito per il pagamento anticipato della parte in capo alla Regione

È fissata per domenica 4 maggio, a partire dalle ore 16.30, la riapertura al culto della Chiesa del SS. Crocifisso di Monterubbiano. Parteciperà anche l’Arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio.

Il complesso monumentale di cui fa parte la Chiesa del SS. Crocifisso, ha vissuto nel corso degli ultimi 30 anni vicende dolorose che l’hanno visto sottratto per molto tempo alla fruizione di fedeli e turisti. In questi ultimi anni, grazie al fattivo ed incessante impegno della Confraternita del SS. Crocifisso tutta, proprietaria del complesso, ed in particolare del Priore Massimo Sgrilli, sono state messe in atto iniziative, attività, progettualità che hanno raggiunto l’obiettivo di riaprire l’edificio.

Oltre all’intervento di restauro, è bene ricordare che la Confraternita impegnandosi economicamente, ha provveduto al restauro del dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo realizzato dall’artista Martino Bonfini da Patrignone (1564-1636), dell’acquasantiera del 1619 nonché delle stazioni della Via Crucis provvidenzialmente recuperate.

La proposta di intervento per la Riapertura e Valorizzazione della Chiesa del SS. Crocifisso è un progetto dell’architetto Simona Carlini, che nel 2022 ha vinto il bando emanato dalla Regione Marche per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, nell’ambito del Pnrr e finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Il contributo concesso è stato di 120mila euro come forma di cofinanziamento all’80%, mentre il restante 20% è stato approntato dalla Confraternita del SS. Crocifisso con l’aiuto dell’Arcidiocesi di Fermo che ha assicurato alla proprietà il prestito per il pagamento anticipato della parte in capo alla Regione.

Essendo la struttura di enormi dimensioni e il finanziamento esiguo, si è deciso di procedere per gradi. La Chiesa, infatti, versava in condizione quasi di abbandono poiché non era possibile l’ingresso a causa di alcuni elementi pericolanti e i beni mobili rimanenti, dopo atti di spoliazione compiuti negli ultimi decenni, erano stati spostati in altri posti. Il progetto quindi ha previsto operazioni riguardanti la messa in sicurezza degli elementi strutturali pericolanti, il restauro della pavimentazione in cotto originale del XVII secolo e di altri elementi originali quali i portoni e le finestre nonché la ricollocazione di alcuni arredi. Inoltre è stato realizzato un sistema di illuminazione interno ed esterno grazie al quale la Chiesa, a marzo 2024, è stata illuminata con l’energia elettrica per la prima volta nella sua storia.

Sono stati predisposti, esternamente sul piazzale, un leggio informativo con la storia del Santuario e della Confraternita, e una stazione di ricarica delle e-bike con sistema offgrid.

La Confraternita si è impegnata all’apertura al pubblico del Santuario nei giorni festivi e negli altri giorni su prenotazione telefonica (Priore 320-3074807), come indicato nel progetto per la valorizzazione che ha ricevuto il contributo Pnrr.

Riaprire il luogo di culto al pubblico, ai confratelli e ai fedeli ma anche ad una platea più vasta composta da una parte di popolazione coinvolta nelle attività che si svolgeranno all’interno e all’esterno, oltre che da un parterre legato al cicloturismo, rappresenta una rinascita e l’inizio, l’avvio di nuovi progetti che sono proiettati al recupero integrale dell’intero complesso.

Nota storica
La Chiesa suburbana del SS. Crocifisso si trova fuori Porta S. Andrea, nella zona denominata Piano Nuovo. Nonostante si tratti di una chiesa rurale, la costruzione riveste una certa rilevanza architettonica, accentuata proprio dalla naturalità dell’ambiente circostante. Edificata nel 1590 per volere di Mons. Paolo Pagani, a spese della comunità e con ingenti somme elargite dal prelato stesso, la chiesa appartiene alla Confraternita del SS. Crocifisso, che ha continuato ad officiarla nel corso dei secoli. Pur risalendo allo scorcio del ‘500 l’edificio risponde appieno, per impostazione architettonica e per opulenza dell’apparato decorativo ai canoni dello stile barocco pur rielaborati tenendo conto dell’ambito provinciale marchigiano. La chiesa, con pianta a croce latina, un’unica navata confluente in un coro rettangolare, con cappelle laterali ai lati del transetto è interamente costruita in mattoni. La facciata principale a capanna, è arricchita da un porticato continuo, anch’esso in mattoni, sorretto da colonne ed impreziosito da paraste. Le arcate centrali, in corrispondenza dell’ingresso principale, poggiano su colonne doppie con copertura a crociera. Il portale principale, in travertino, reca l’arma del Cardinale Bandini; dei due portali laterali, quello a monte, decorato anch’esso in travertino, mostra lo stemma di Mons. Paolo Pagani, mentre quello che si apre sul lato opposto reca l’emblema del Municipio. L’interno è caratterizzato dall’originaria pavimentazione in cotto, a cui fa da contraltare la copertura a botte. Nel punto di innesto tra la navata e il transetto si innalzava una cupola, in seguito crollata, di cui resta il tiburio ad andamento poligonale. Originariamente la chiesa presentava al suo interno un ricco apparato decorativo, in gran parte perduto. Alcuni degli elementi decorativi sono ancora riscontrabili nel coro e nel transetto, che conservano affreschi e stucchi con raffigurazioni antropomorfe e temi floreali. Per l’altare maggiore Giovanni Colucci da Santa Vittoria realizzò, nel 1591, l’affresco raffigurarne la Crocifissione. Conglobata nella struttura della chiesa e ad essa coeva è la casa canonica, a cui annessa la casa colonica, realizzala in epoca successiva.


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