Una mattinata all’insegna dell’ascolto, della fantasia e soprattutto della solidarietà: è quella che si è svolta la scorsa settimana presso la Scuola dell’Infanzia di Monte San Pietrangeli grazie al progetto “Ti regalo un Sorriso”, promosso dall’Avis locale in collaborazione con l’associazione Favilla aps.
Con grande entusiasmo, i bambini hanno ascoltato la storia “Rosso Sorriso”, un racconto delicato e coinvolgente che, attraverso la semplicità del linguaggio e la forza delle emozioni, ha saputo trasmettere il senso profondo del dono del sangue.
Al termine della narrazione, ogni bambino ha realizzato un fiore rosso – “rosso sangue”, come è stato spiegato, simbolo di vita, gioia e altruismo. L’aula si è così trasformata in un piccolo giardino carico di significati, in cui ogni fiore rappresentava un gesto di amore verso gli altri.
Il presidente dell’Avis di Monte San Pietrangeli, Massimo Toscana, commenta così la mattinata: «L’incontro presso la Scuola dell’Infanzia rappresenta per noi un momento significativo, frutto di un’iniziativa fortemente voluta e finalmente concretizzata. L’obiettivo era quello di avvicinare anche i più piccoli, attraverso modalità educative adeguate, ai concetti di altruismo e di dono, principi alla base dell’attività di Avis. Crediamo che la sensibilizzazione precoce, svolta in collaborazione con il personale scolastico e con il coinvolgimento delle famiglie, sia uno strumento fondamentale per costruire una cultura del dono consapevole e duratura. Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa giornata».
Tutto il Consiglio direttivo dell’Avis comunale ha espresso profonda gratitudine verso l’Isc Cestoni per l’accoglienza e la disponibilità, e un ringraziamento speciale è stato rivolto alle maestre, che con passione e sensibilità hanno affiancato i volontari nella realizzazione dell’attività.
Un’iniziativa che non solo ha reso i bambini protagonisti attivi di un messaggio importante, ma che conferma ancora una volta quanto la cultura della donazione possa e debba essere coltivata fin dalla tenera età. Perché ogni gesto, anche il più semplice, può diventare un seme di solidarietà.
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