Pioggia, sole e freddo: il clima migliore a Bari, Fermo al 19esimo posto. Bene anche le altre province marchigiane

REPORT - La strada di avvicinamento al tradizionale report sulla qualità della vita nelle province italiane, stilato dal Sole 24 Ore alla fine di ogni anno, riserva uno spazio anche all'ambiente. La città con il clima migliore, tra i 112 capoluoghi di provincia presi in esame analizzando ben 16 parametri relativi al decennio 2014-2024, è Bari seguita da Barletta-Andria-Trani e Pescara. I dati sono quelli messi a disposizione da 3b Meteo e fotografano, come detto, il benessere climatico.

di Sandro Renzi

La strada di avvicinamento al tradizionale report sulla qualità della vita nelle province italiane, stilato dal Sole 24 Ore, riserva uno spazio anche all’ambiente. La città con il clima migliore, tra i 112 capoluoghi di provincia presi in esame analizzando ben 15 parametri relativi al decennio 2014-2024, è Bari seguita da Barletta-Andria-Trani e Pescara. I dati sono quelli messi a disposizione da 3b Meteo e fotografano, come detto, il benessere climatico. Sotto alla lente di ingrandimento sono finiti diversi valori meteorologici: ondate di calore, umidità, circolazione dell’aria, temperatura, soleggiamento, brezza estiva solo per citarne alcuni.

Dando uno sguardo più da vicino alla classifica non si può fare a meno di notare che nei primi venti posti ci sono tutte e cinque le province marchigiane. Apre Ancona al sesto posto, segue Pesaro Urbino al decimo, Ascoli al diciottesimo, Fermo al diciannovesimo e infine Macerata al ventesimo. Tutto sommato, dunque, il clima nelle Marche non è poi così male. Chiudono la classifica Asti, Terni e Caserta. Tornando al capoluogo fermano e entrando un pò più nel dettaglio dei valori ecco che Fermo si colloca al 42^ posto in fatto di soleggiamento (ore di sole al giorno) e al 56^ per indice di calore (giorni con temperatura percepita maggiore o uguale a 30°).

Posizione 45 nella graduatoria generale per le ondate di calore (sforamenti all’anno maggiori o uguali a 30° per 3 giorni consecutivi) e 65^ posto per le giornate di caldo estremo (giorni con temperatura massima maggiore o uguale a 35°). Si torna a scendere fino al 59^ posto quando si prende in esame l’indicatore che misura le raffiche di vento (giornate totali con raffiche maggiori a 30 nodi) ed al 32^ posto per le escursioni termiche (differenza di temperatura massima – minima giornaliera). Si torna a salire fino all’11^ posto per intensità pluviometrica (giorni con accumulo di pioggia maggiore di 40 mm) ed al 13^ posto per precipitazioni estreme (giorni con accumulo di pioggia per fascia esaoraria) . Poche le giornate di nebbia e solo al 62^ posto per i giorni freddi (giorni annui con temperatura massima percepita inferiore a 3°). L’analisi compiuta fa emergere due cambiamenti in corso. «Piove meno, ma più forte e minore circolazione dell’aria a causa di anticicloni più duraturi». 


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