di Serena Murri
A trent’anni dalla sua fondazione, grande festa quest’oggi per tutti i militi e i volontari che gravitano attorno alla grande famiglia della Croce Verde Valdaso. Alle 10 si è tenuta la messa celebrata da don Nicola Del Gobbo, alla presenza di diverse autorità tra le quali i Carabinieri di Pedaso, la vicaria del Prefetto Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, il consigliere regionale Andrea Putzu, i sindaci di Altidona, Pedaso, Lapedona, Campofilone, rispettivamente Giuliana Porrà, Vincenzo Berdini, Mauro Pieroni e Giovanni Feliziani, il presidente regionale dell’Anpas Andrea Sbafo, il presidente Unpli, Marco Silla, e molti nomi legati al mondo del volontariato.
Dopo la celebrazione eucaristica, il giornalista Paolo Marconi ha ripercorso le tappe salienti di trent’anni di operato della Croce Verde Valdaso, fondata il 9 aprile 1995. Purtroppo, la molla di un servizio ad oggi indispensabile per tutta la comunità, fu rappresentata da due incidenti nei quali morirono due adolescenti in motorino, in quelle circostanze i soccorsi tardarono ad arrivare. Se invece vi fosse stata un’ambulanza forse sarebbero stati lutti evitabili. Da lì, l’idea di fondare un’assistenza e l’avvio di un primo gruppo di volontari. La prima presidente è stata Enza Ferretti, seguita poi da Renato Vinattieri e in seguito da Graziano Maggini.
Poi è venuto il momento del discorso del presidente della Croce Verde Valdaso, Daniele Petrini: «Trent’anni d’impegno, solidarietà e speranza. Le radici di questa realtà affondano in un dolore che ha segnato le nostre vite e la nostra comunità, la tragica scomparsa di Sauro e Massimiliano avvenuta in un incidente stradale. Da quel momento di buio è nata una luce alla quale abbiamo dato il nome Croce Verde Valdaso. Il trentesimo anniversario è un traguardo che rappresenta la partenza per altre mete, ricordando la storia e tenendo a mente il ricordo di quel gruppo di persone spinte dal desiderio di non spegnere mai quella luce che ha dato vita a questa grande realtà». Come ha aggiunto Petrini, «ripercorrere la nostra storia è una base per programmare il futuro. I volontari dell’associazione rispondono al requisito essenziale di utilizzare al meglio i 40 centimetri che abbiamo a disposizione che uniscono la testa e il cuore. Grazie per tutto quello che è stato fatto, per quello che fate e per quello che farete negli anni a venire. Abbiamo raggiunto uno straordinario traguardo di tappa, i primi trent’anni di una storia viva, ne seguiranno tantissimi altri. Essere per esserci».
È intervenuta anche la sindaca di Altidona, Giuliana Porrà: «Un ringraziamento ai presidenti che si sono succeduti. Un abbraccio ai militi che tengono alto il nome della Croce Verde Valdaso. Qui (in un’area adiacente all’attuale sede di via Toscanini) sorgerà la nuova sede. L’associazione è della bassa Valdaso, un’eccellenza che si è contraddistinta in tutti questi anni, derivata da un bisogno reale. Questo deve animare tutti noi, raccogliere i bisogni delle persone e trasformarli in azioni che durino nel tempo».
Il sindaco di Pedaso, Vincenzo Berdini, già sindaco trent’anni prima, ha testimoniato come dopo «quella partenza nel ’95, non avrei mai creduto che saremmo arrivati qui». Come ha ricordato il sindaco di Lapedona, Mauro Pieroni quello che serve oggi è il 118 medicalizzato di cui la Valdaso è sprovvista.
La Croce Verde Valdaso è stata creata affinché si accorciassero i tempi d’intervento, per questo anche la viabilità deve essere adeguata, il presidente della provincia, Michele Ortenzi ha sottolineato: «Abbiamo già pensato ad un intervento da mettere in campo nei prossimi anni, per far sì che anche la Valdaso possa avere un collegamento con il nuovo nosocomio che a breve verrà inaugurato. Il nostro impegno sarà quello di aprire un tavolo serio e verificare ciò che è fattibile, per avvicinare il desiderabile a ciò che è possibile». Come ha aggiunto il consigliere Andrea Putzu «fare un’infrastruttura come quella del nuovo ospedale di Fermo e non prevedere un collegamento sulla Valdaso, è stato scandaloso. Con Ortenzi e Acquaroli, ci siamo incontrati per creare una bretella che dalla zona prima di Monte Giberto, colleghi la strada dell’Ete e la strada che porta a Grottazzolina, al nuovo ospedale».
Novità all’orizzonte con la nuova sede da costruire, proprio sul terreno dove si è svolta la celebrazione. La posa della prima pietra è avvenuta simbolicamente, con la firma della pergamena tra la sindaca Giuliana Porrà e il presidente Daniele Petrini. Sono stati inaugurati anche una nuova autoambulanza e un defibrillatore da lasciare all’ingresso della sede. Dopo la celebrazione, c’è stato il giro delle ambulanze per un corteo celebrativo al quale è seguito il pranzo al parco Due Ponti di Marina di Altidona.
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