Giorgio Campanelli spegne 80 candeline, un’icona tutta sangiorgese. Gli auguri di parenti, staff e amici

PORTO SAN GIORGIO - Una figura, quella di Giorgio, a dir poco iconica per la sua Porto San Giorgio: ristoratore di lungo corso, prima calciatore e poi allenatore, imprenditore. Il suo cognome fa rima da decenni con la vita sangiorgese, a 360 gradi. E oggi a fargli gli auguri, oltre ai familiari, sono tutti quelli che fanno parte della grande "famiglia" Campanelli, dallo storico ristorante al take away fino al B&B

Giorgio Campanelli

Tanti auguri a Giorgio Campanelli per i suoi 80 anni. Una figura, quella di Giorgio, a dir poco iconica per la sua Porto San Giorgio: ristoratore di lungo corso, prima calciatore e poi allenatore, imprenditore. Il suo cognome fa rima da decenni con la vita sangiorgese, a 360 gradi. E oggi a fargli gli auguri, oltre ai familiari, sono tutti quelli che fanno parte della grande “famiglia” Campanelli, dallo storico ristorante al take away fino al B&B.

i suoi genitori sono gli storici Pasqualina e Umberto. Lei, che aveva una cantina, in quegli anni aveva iniziato a preparare qualche piatto per i pescatori con la classica “muccigna”. Poi, pian pianino, si è passati allo spaghetto alle vongole e alla frittura. Da lì, Umberto negli anni ’60 ha pensato bene di “istituzionalizzare”  le doti culinarie della moglie aprendo quello che poi diventerà uno dei ristoranti storici della città, e che porta ancora il suo nome. E lì Giorgio ha iniziato a muovere i suoi primi passi tra vassoi e tavoli, senza tralasciare quella che era e resta un’altra sua grande passione oltre alla ristorazione e all’accoglienza: il calcio. E gli veniva anche bene tirare quei calci al pallone. Una dote che lo ha portato a militare prima con la Sangiorgese e poi ad approdare anche in piazze come quella di Macerata e di Ascoli. Ma il lavoro, duro lavoro, richiedeva tempi stretti e così è stato costretto ad appendere gli scarpini al chiodo. Ma non ha voluto lasciare il mondo del calcio scegliendo di sedersi in panchina come allenatore, prima per la Borgo Rosselli poi per la Sangiorgese e di nuovo con la Borgo. Ma niente da fare, il lavoro stava decollando. E così addio definitivo al calcio vissuto dal campo per concentrarsi sul lavoro e sulla famiglia, con sempre al suo fianco la moglie Adriana e i figli Stefano e Michele. Proprio a loro ha sempre pensato e continua a pensare. Ma la sua generosità e operosità oggi sono ricambiate dai suoi affetti, familiari e non. Anzi no, familiari e basta! Perché da quelle parti, dalle zone di Campanelli si parla tutti come in una grande famiglia. E infatti gli auguri affettuosi arrivano da tutto il suo staff così come da amici e clienti affezionati. Ai quali si aggiungono quelli di Cronache Fermane.

(spazio a pagamento)

 


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