di Alessandro Luzi
Prima di arrivare alla discussione servirà una nuova perizia medico legale per capire se una ferita riportata dall’imputato a seguito dell’omicidio del 17 ottobre 2022 sia compatibile con una legittima difesa o se sia causata da un autoferimento. Lo ha deciso questa mattina la Corte d’Appello di Ancona che ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Alessandro Ciarrocchi. Inoltre i giudici hanno citato il maresciallo del Ris di Roma che ha fatto accertamenti sul coltello per chiedere se l’impronta biologica della vittima sul manico è compatibile con un uso domestico di qualche giorno prima o se afferrato durante l’omicidio.
Alessandro Ciarrocchi
L’11 luglio Manjit Singh era stato condannato dalla Corte d’Assise di Macerata a 14 anni per l’omicidio di Satwant Singh, avvenuto a Sant’Elpidio a Mare, frazione Cascinare. All’imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche, le spese processuali e il mantenimento in carcere. In primo grado era stata rigettata la richiesta di risarcimento nei confronti dei familiari formulata in udienza dal legale di parte civile, Danilo Mascitti. Il pm Alessandro Pazzaglia aveva chiesto la condanna a 25 anni.
«Si riapre uno spiraglio per la linea difensiva che avevamo impostato – ha detto l’avvocato Ciarrocchi a margine dell’udienza -. La decisione dei giudici che conferma che bisogna verificare un’eventuale legittima difesa del mio assistito. Siamo soddisfatti».
Danilo Mascitti
L’udienza è stata rinviata all’11 giugno per conferire l’incarico al perito e per sentire un testimone.
Omicidio Satwant Singh, Manjit Singh condannato a 14 anni in Corte di Assise
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