Due le parole d’ordine alla base del progetto, voluto dalla Regione Marche, che ha trovato compimento all’Ast di Fermo con l’attivazione dei dispositivi anti-aggressione in dotazione al personale del Pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo: sicurezza e prevenzione. Due parole che hanno rappresentato il filo conduttore degli interventi del direttore generale dell’Ast Fermo, dr. Roberto Grinta, e di S.E. Prefetto di Fermo, dott. Edoardo D’Alascio che questa mattina nella sala riunioni della palazzina contigua al Murri hanno presentato alla Stampa i nuovi dispositivi. Presenti i vertici delle forze dell’ordine nelle persone del Questore dr. Luigi Di Clemente, e dei Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i Colonnelli Gino Domenico Troiani e Massimiliano Bolognese. Con loro anche il direttore f.f. del Pronto Soccorso, dr. Antonio Ciucani, quello dell’Area Sistemi Informativi dell’Ast, ing. Stefano Intorbida, i tecnici dell’azienda che ha fornito i dispositivi e svariati sanitari in servizio al Murri.
«I dispositivi – spiega il direttore generale Roberto Grinta – sono uno strumento per fare prevenzione contro eventi violenti ma non solo. La forte interconnessione che esiste tra la nostra Ast, la Prefettura e le forze dell’ordine è evidente. Al momento sono in dotazione al Pronto soccorso ma è nostra intenzione estenderli anche in altri reparti, come la Psichiatria. Al momento lanciano un alert al nostro centralino, al presidio di Polizia di Stato del Murri e alla vigilanza privata. Ma abbiamo già avviato le richieste per diramarlo anche alla Questura e ai Comandi provinciali delle forze dell’ordine. Tutto questo per creare una rete di prevenzione. Ringrazio la Regione e, nello specifico l’Assessorato alla Sanità che ha dato l’input per questo progetto. La nostra rete della sicurezza, anche e soprattutto grazie alla sinergia con Prefettura e alla collaborazione e presenza delle Forze dell’Ordine, funziona ottimamente».
«Con questa iniziativa – le parole del Prefetto Edoardo D’Alascio – abbiamo voluto porre al centro del nostro impegno una maggiore attenzione nei confronti degli operatori sanitari. Si è ritenuto, tutte le Istituzioni del territorio, di dover predisporre un’utile iniziativa al fine di prevenire atti violenti nei confronti degli operatori sanitari, peraltro oggetto, fino ad oggi, di rarissime situazioni di tale genere nella provincia di Fermo. Ho voluto che questa iniziativa, di cui ho parlato con l’Assessore regionale, includesse anche il Fermano. E’ un’iniziativa molto importante per tutti noi. Per questo ringrazio chi si prende cura, quotidianamente, di chi ha bisogno, come il personale sanitario ed il direttore Grinta che si è prodigato per favorire l’avvio tempestivo di questa importante iniziativa: fare rete tra le Istituzioni rimane l’obiettivo fondamentale che ci prefiggiamo».
Nel corso della conferenza stampa, il direttore Grinta ha annunciato anche l’avvenuta installazione di diversi depuratori d’aria all’interno dell’ospedale (anche al Pronto soccorso) «il tutto – ha aggiunto il Dg Grinta – nell’ottica del nuovo Ospedale di Campiglione di Fermo dove, ricordo, nei giorni scorsi è stato fatto un sopralluogo ad hoc con la Questura per la nuova postazione della Polizia di Stato. Avremo anche due camere di degenza per i detenuti».
Dopo la conferenza stampa, il prefetto D’Alascio si è recato al Pronto soccorso per una visita, accompagnato dal direttore generale Grinta e dal direttore f.f. proprio del Pronto soccorso, Ciucani: «Ho davvero apprezzato il gesto del prefetto che ha anche espresso solidarietà e vicinanza al reparto. Un gesto molto gradito anche dal nostro personale che ha voluto una foto con lui» le parole di Ciucani insieme alla funzione organizzativa del reparto, dr. Riccardo Finucci.
COME FUNZIONANO I DISPOSITIVI ANTI-AGGRESSIONE
Si tratta di 8 dispositivi di comunicazione indossabili e dotati di un assistente vocale intuitivo. I dispositivi TLK 25 (questa la loro denominazione) sono infatti progettati per garantire facilità d’uso, efficienza e sicurezza. Avendo i dispositivi necessità di essere ricaricati, ne sono utilizzabili 4 per turno. Premendo un tasto, dai dispositivi parte il segnale di allarme collegato direttamente con la postazione della Polizia di Stato presente all’ospedale, con il centralino interno e con la vigilanza privata, in attesa dell’attivazione del collegamento anche con i Comandi provinciali delle Forze dell’Ordine. Un alert parte anche autonomamente qualora il dispositivo dovesse rilevare movimenti bruschi come una caduta. I dispositivi sono dotati di due pulsanti: uno rosso che consente una comunicazione verbale con la postazione di controllo, e uno blu per lanciare l’allarme senza comunicazione verbale. Nel pacchetto sono inclusi anche un monitor di controllo, 8 auricolari per i dispositivi, 2 radiotrasmittenti che ricevono l’allarme e che sono in dotazione alla vigilanza privata e due sensori ambientali (in arrivo) che verranno installati nella sala di attesa del Pronto soccorso.
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