Impianti a fonti rinnovabili e fotovoltaici, iniziato l’iter della PdL Cesetti: «Approviamola prima della fine legislatura»

LEGGE - Il consigliere regionale Pd: «Ora è importante che nelle poche settimane che restano prima della fine della legislatura la proposta di legge sia calendarizzata all’interno dell’ordine del giorno del consiglio, così da permetterne l’esame e la successiva approvazione da parte dell’aula. Sarebbe davvero imbarazzante se la maggioranza di centrodestra, abdicando al suo ruolo, decidesse di boicottare anche questa iniziativa come sta facendo con altre leggi depositate dal nostro gruppo assembleare».

Fabrizio Cesetti

È ufficialmente iniziato l’iter istituzionale che porterà in discussione in consiglio regionale la proposta di legge n. 303/25, presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti per l’individuare le aree idonee e non idonee dove potranno essere installati i nuovi impianti a fonti rinnovabili e fotovoltaici. La III commissione “Governo del territorio, Ambiente e Paesaggio”, infatti, ha nominato i relatori del testo che saranno lo stesso Cesetti, per la minoranza, e Giacomo Rossi, per la maggioranza.

«Ora – spiega Cesetti – è importante che nelle poche settimane che restano prima della fine della legislatura la proposta di legge sia calendarizzata all’interno dell’ordine del giorno del consiglio, così da permetterne l’esame e la successiva approvazione da parte dell’aula. Sarebbe davvero imbarazzante se la maggioranza di centrodestra, abdicando al suo ruolo, decidesse di boicottare anche questa iniziativa come sta facendo con altre leggi depositate dal nostro gruppo assembleare».

«Credo che i cittadini non capirebbero – aggiunge Cesetti – per quale motivo la Regione Marche debba restare priva di strumenti legislativi volti a tutelare territorio e paesaggio (…). D’altra parte, leggi simili a questa sono già in vigore in regioni governate dal centrodestra come il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e l’Abruzzo. (…) Le buone intenzioni e le belle parole non sono più sufficienti: occorre che la maggioranza dimostri con i fatti che il bene pubblico è una priorità e per farlo deve garantire la discussione in aula di questa proposta di legge».

 

Il testo depositato dal gruppo assembleare del Partito Democratico mira a «stabilire una volta per tutte le aree idonee o non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili e fotovoltaici. Quindi, tra le aree idonee soltanto quelle a destinazione industriale e artigianale, dismesse, terreni agricoli abbandonati o incolti che non siano stati destinati a uso produttivo da almeno cinque annate agrarie, le superfici di tutte le strutture edificate, compresi capannoni industriali e parcheggi secondo soluzioni progettuali volte ad assicurarne la funzionalità, le discariche o lotti di discarica chiusi e ripristinati, le miniere, le cave o lotti di cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento, nonché i siti dove sono già presenti impianti della stessa tipologia e in cui vengono realizzati interventi di modifica che non aumentano l’area perimetrale dell’impianto. Divieto assoluto per il resto».


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