Riaperta la chiesa di San Marco di Ponzano. Mandolesi: «Per arrivare dove siamo, lavoro di squadra» (Foto)

PONZANO DI FERMO - Festa grande, sabato pomeriggio, a Ponzano di Fermo per la riapertura della chiesa e l'intitolazione del parco a Don Nicola, parroco per tanti anni di Ponzano e che si è speso per la chiesa. La celebrazione si è svolta sabato, si diceva, al cospetto di tutte autorità religiose, civili e militari, tra cui anche il senatore Castelli che è stato determinante per il decreto di finanziamento destinato alla chiesa.

di Serena Murri (foto Simone Corazza)

Riaperta la chiesa di San Marco di Ponzano. Il sindaco Diego Mandolesi: «Per arrivare dove siamo, abbiamo lottato tanto». Festa grande, sabato pomeriggio, a Ponzano di Fermo per la riapertura della chiesa e l’intitolazione del parco a Don Nicola, parroco per tanti anni di Ponzano e che si è speso per la chiesa. La celebrazione si è svolta sabato, si diceva, al cospetto di tutte autorità religiose, civili e militari, tra cui l’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, il prefetto Edoardo D’Alascio,  il senatore Guido Castelli, commissario alla Ricostruzione, il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, il consigliere regionale Andrea Putzu e diversi sindaci del territorio.

Per il recupero della chiesa romanica del 1520, chiusa subito dopo il sisma del 2016, ci sono voluti 8 mesi di lavori. La chiesa di proprietà della Curia, che ha seguito i lavori, mostrava delle crepe e delle criticità importanti. Perderla con un altro evento sismico, avrebbe significato non riuscire a recuperarla più. Sono stati intercettati fondi sisma per circa 800 mila euro. Adesso, la chiesa tornerà ad essere aperta per le celebrazioni. L’intervento più importante, oltre alla messa in sicurezza della torre campanaria e la parte perimetrale destra che stava cedendo, ha riguardato il tetto poiché essendo una costruzione antica, l’acqua che filtrava aveva compromesso la struttura delle travi che sono state sostituite. È stato rifatto il tetto con la guaina e sostituito i coppi, così l’acqua non entrerà più.

Il discorso del sindaco, Diego Mandolesi, alla cerimonia d’inaugurazione: «Sono colpito da questo momento. Mi rivolgo ai colleghi, alle istituzioni civili e militari, ai rappresentanti del Clero e ai concittadini. Per arrivare dove siamo, abbiamo lottato tanto, con tenacia e insistenza ma anche con tanto cuore. Questa nostra impresa è partita nel 2019, quando l’allora Amministrazione Iacopini aveva affrontato la questione come un serio impegno. Al tempo ero vicesindaco, mentre ora c’è stato il passaggio del testimone grazie all’intera popolazione, ma lo scambio di ruoli non ha intaccato né la forza né gli equilibri dell’intera compagine amministrativa. Siamo stati sempre uniti nel medesimo intento, interfacciandoci da un lato con la Curia e dall’altro con le istituzioni competenti per un lavoro di concerto, senza peccare d’invadenza o prepotenza, rispettando i ruoli, i tempi e le procedure ma dimostrandoci al contempo energici ed operosi. Abbiamo cercato in ogni modo di far sentire la nostra voce e soprattutto di far risplendere San Marco nella sua luce. L’unione fa la forza, con pazienza e costanza in tanti hanno investito le proprie energie per raggiungere lo scopo, un traguardo atteso dal lontano agosto 2016, quando la sicurezza di questo luogo è stata messa a repentaglio dal sisma ed è stata esposta, da lì in avanti, al rischio di danni ancor più ingenti dovuti ad eventi atmosferici avversi. Grazie alla parrocchia, ai progettisti, ai cittadini e alla fatica di tutti, oggi possiamo godere della meraviglia che abbiamo davanti, tanto affascinante e suggestiva, quanto versatile. È un luogo di culto ma anche di arte, di preghiera e di festa. Oltre alla riapertura della chiesa, abbiamo intitolato il parco circostante a Don Nicola Morici, figura emblematica per aver ridato lustro e aver fatto rinascere la chiesa dopo anni in cui era stata lasciata in ombra. La chiesa di San Marco è un fiore all’occhiello di questa comunità ma anche una vera e propria cartolina che abbellisce l’intero territorio e che lo fa conoscere in tutto il mondo, attraverso gli occhi ammirati dei visitatori che la inseriscono nella tappa del loro tour».

I ringraziamenti di Mandolesi sono rivolti a: la Curia con in testa l’arcivescovo Rocco Pennacchio, Demetrio Catalini e Alma Molinelli, la ditta Cingoli che ha realizzato i lavori (Andrea, Pierino e Alberico Cingoli), i progettisti l’ingegner Finucci e l’architetto Pistonesi, il senatore Guido Castelli, il prefetto Edoardo D’Alascio, l’ingegner Paolo Ricci e tutto il consiglio pastorale.


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