«Giovedì sera in Consiglio Comunale a Fermo si è discussa una mozione inerente l’aborto farmacologico, con l’obiettivo di sollecitare la Regione ad adeguarsi alle linee guida del 2020, ancora non attuate, riguardo all’aborto farmacologico fino alla nona settimana, di potenziare i consultori e di impedire a realtà antiabortiste o religiose l’acceso in queste strutture». E’ quanto si legge in una nota di Rete Studenti Medi di Fermo-Noisette.
«La mozione non è stata ben accolta dall’ala destra e cattolica della maggioranza, tra cui c’è chi spera di vedere associazioni pro-vita nei consultori o chi, pur essendosi dichiarato contrario, pensa di proteggere le donne abbandonando l’aula. Così, hanno impedito di raggiungere il numero minimo per votare. Come Rete degli studenti medi di Fermo – Noisette, condanniamo questo comportamento, in quanto riteniamo di fondamentale importanza l’autodeterminazione dei corpi e il rispetto delle libertà individuali e dei diritti dell’individuo – afferma la coordinatrice provinciale Greta Lattanzi – Nessuna di noi sarà mai libera di autodeterminarsi fino a quando ci sarà qualcuno che si vorrà imporre sui corpi altrui. Per questo continueremo a lottare fino a quando ogni donna avrà la possibilità di scegliere».
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