Nel pomeriggio di oggi, alle ore 16, a Porto San Giorgio, a 48 anni di distanza dai tragici fatti di sangue ove perse la vita l’Appuntato Alfredo Beni, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla “memoria”, in servizio presso la Compagnia di Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale insieme all’Amministrazione Comunale di Porto San Giorgio e alla locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al monumento nella piazza a lui intitolata, seguita dalla benedizione di Don Pietro Gervasio.
Presenti alla cerimonia le locali autorità civili, militari e religiose. Tra i presenti, il Viceprefetto Aggiunto Dott. Valerio Giuseppe Di Rollo della Prefettura di Fermo, il Comandante della Legione Carabinieri “Marche” Generale di Brigata Nicola Conforti insieme al Comandante Provinciale Carabinieri di Fermo, Col. Gino Domenico Troiani, il Comandante Provinciale della Gdf di Fermo, Col. Massimiliano Bolognese, la Vice Questore Aggiunto Beatrice Nastri per la Questura di Fermo, e in rappresentanza della Guardia Costiera di Porto San Giorgio il primo maresciallo Annalisa Cuccaro e per il comando dei Vigili del Fuoco di Fermo l’ingegnere Luigino Albanesi.
Presente anche il Generale di C. A. Medaglia d’Oro al Valor Militare, ora in congedo, Rosario Aiosa – all’epoca dei fatti Capitano Comandante della Compagnia di Fermo che rimase gravemente ferito nel corso del conflitto a fuoco – il Sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini ed il vice sindaco di Fermo Mauro Torresi, numerosi rappresentanti dell’amministrazione comunale di Porto San Giorgio e dell’Associazione Nazionale Carabinieri con l’ispettore Regionale, Gen. B. Tito Baldo Honorati nonché il figlio di Alfredo Beni, Filippo Beni.
In un breve intervento, il Sindaco Valerio Vesprini ha ringraziato le autorità presenti e la cittadinanza per la sentita partecipazione all’importante ricorrenza, ricordando i tragici fatti verificatisi nel 1977 e invitando le giovani generazioni a tenere viva la memoria dei caduti che con il loro sacrificio hanno contribuito al bene della collettività. Di sacrificio ha poi parlato anche il Comandante della Legione Carabinieri “Marche”, Generale di Brigata Nicola Conforti, il quale nel suo intervento ha evidenziato la determinazione con la quale l’App. Beni ha affrontato quei drammatici eventi, tenendo fede, fino alla morte, al giuramento prestato. Il Generale, nel citare le parole del Foscolo, del Canto IX “Dei Sepolcri”, ha voluto poi soffermarsi con una breve ma intensa riflessione sul significato profondo del sacrifico di Alfredo Beni, sottolineando che la sua urna non è vuota, ma colma di sentimenti, ricordi e amore, il medesimo amore che lo stesso ha donato per l’Italia – nessun appartenente alle forze dell’ordine, secondo le parole dell’alto ufficiale, si è infatti arruolato con l’idea di divenire un eroe, tali fatti sono estremi e imponderabili, ma tenuti in debito conto, come fatto da Alfredo Beni il quale ha intrapreso la via del servire.
Era la notte del 18 maggio 1977, prima a Porto San Giorgio e, poco dopo, a Civitanova Marche (MC), sei criminali, alcuni dei quali pluriomicidi ed evasi, alcuni appartenenti al cosiddetto “clan dei Cursoti”, intercettati da militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova Marche, non esitavano a fare uso delle armi, per cercare di sottrarsi al controllo. Nel corso dei successivi e violentissimi conflitti a fuoco che ne derivarono, due Carabinieri, l’appuntato Alfredo Beni e il maresciallo Sergio Piermanni.
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