Stragi, uccisioni e deportazioni dei nazisti: nel Fermano arrivano i risarcimenti 

E' ALLE fasi finali la battaglia degli avvocati Lucio e Andrea Olivieri in rappresentanza dei familiari delle vittime di questi crimini di guerra, circa 80 tra Ascolano e Fermano. Risarcimento previsto anche per i Comuni che hanno subito perdite e si sono costituiti in giudizio e per la Provincia di Ascoli per conto di Acquasanta  

 

Il cimitero partigiano di Pozza, nel comune di Acquasanta (Ascoli Piceno)

di Maria Nerina Galiè

 

Sono passati 80 anni dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma in alcuni territori ed in tante famiglie è ancora vivo il dolore per la perdita di uomini, soldati morti nei campi di concentramento o a seguito della deportazione, ma anche di donne e bambini rimasti vittime di stragi.

 

Avvocato Lucio Olivieri

Sono circa 80 le persone che hanno subito queste gravi perdite nel Piceno e nel Fermano e che, dopo una lunga battaglia legale portata avanti dagli avvocati Lucio e Andrea Olivieri, stanno vedendo arrivare i risarcimenti riconosciuti dai tribunali di Ascoli e Fermo.

 

«Per assicurare gli indennizzi, nel 2022 il Mef ha costituito un apposito fondo con il Pnrr di 65 milioni, rifinanziabile. Il cosiddetto “Fondo Draghi”, al fine di evitare che la Germania potesse intraprendere un’azione legale contro lo Stato italiano per “lesa immunità giurisdizionale” e mettere quindi a rischio i risarcimenti», spiega l’avvocato Lucio Olivieri, da anni impegnato a portare avanti la battaglia legale contro quelli che ormai sono ufficialmente riconosciuti come crimini di guerra e contro l’umanità, anche nei tribunali di Pesaro, Isernia e Sulmona.

 

Tre le stragi pure oggetto dei riconoscimenti ai Comuni, «in ragione del danno subito dalle comunità, depauperate di giovani uomini, donne e bambini» precisa Olivieri.

 

Avvocato Andrea Olivieri

Nella provincia di Ascoli, il riferimento è alle stragi di Castignano, dove si sono registrate 4 vittime i cui familiari sono stati risarciti come pure il Comune ha ricevuto circa 35.000 euro. Previste somme anche per il Comune di Massignano, oltre 400.000 euro solo per l’Ente. Lì le vittime sono state 12.

 

«Per la strage di Pozza – precisa il legale – con 11 civili morti tra civili e partigiani, il Comune di Acquasanta allora – circa 10 anni fa – non volle costituirsi in giudizio, pur manifestando la vicinanza morale. Lo fece la Provincia di Ascoli, alla quale spetterà il risarcimento, oltre a quello per le famiglie».  

 


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