«Trasferire il Centro Dialisi senza risolvere le criticità è inaccettabile, si lasci parte del servizio al Murri»

FERMO - Gianluca De Paolis, segretario territoriale NurSind: «Nel nuovo ospedale di Campiglione un posto letto in meno: si rischia di spostare non solo le attrezzature elettromedicali, ma anche i problemi di sempre»

«Trasferire il Centro Dialisi senza risolvere le criticità è inaccettabile». E’ quanto sostiene, in una nota stampa, Gianluca De Paolis, segretario territoriale NurSind, che prende carta e penna e scrive al presidente della Regione, all’assessore alla sanità, al direttore dell’Ast, al sindaco di Fermo, al presidente della Commissione Sanità, alla direzione ospedaliera e ai consiglieri regionali e comunali.

«Nel nuovo ospedale di Campiglione un posto letto in meno: si rischia di spostare non solo le attrezzature elettromedicali, ma anche i problemi di sempre». La Segreteria territoriale NurSind di Fermo, dunque, lancia l’allarme: si sta avviando l’iter per il trasferimento del Centro Dialisi dell’Ospedale “A. Murri” nel nuovo Ospedale di Campiglione, «ma le condizioni attuali del servizio sono già al limite della sostenibilità e non si intravede alcuna reale soluzione. Il Centro Dialisi di Fermo è una struttura ad alta intensità operativa: nel solo 2024 ha erogato ben 15.890 trattamenti dialitici a pazienti ambulatoriali, oltre a 1.294 trattamenti dialitici a pazienti ricoverati. A questi si aggiunge l’attività di dialisi peritoneale, seguita sia al domicilio dei pazienti che in regime di ricovero, confermando il ruolo centrale e strategico del servizio per l’intera provincia. Attualmente il Centro dispone di 25 posti letto, che negli ultimi mesi si sono rivelati insufficienti a fronte di un’utenza in costante aumento. Per garantire le cure a tutti i pazienti, si è costretti a effettuare terzi turni, arrivando a dializzare fino a 30 persone. Per tamponare l’emergenza, è stata aperta una nuova stanza con 2 ulteriori posti letto, raggiungendo gli attuali 27. Tuttavia, il nuovo ospedale di Campiglione risulterebbe dotato di un posto letto in meno rispetto alla configurazione attuale. NurSind chiede con urgenza alla Direzione Sanitaria di chiarire come intende affrontare questo evidente paradosso logistico e organizzativo, che rischia di compromettere ulteriormente l’assistenza offerta».

«Oltre al problema della capienza – si legge nella nota – si aggiunge quello della grave carenza di personale infermieristico, passato da 28 a 24 unità, con la direzione che ha già comunicato l’impossibilità di colmare il gap a breve, a causa dei vincoli imposti dal piano assunzioni. Questa combinazione di fattori ha generato turni insostenibili, livelli di stress elevatissimi e un peggioramento generale delle condizioni di lavoro e del servizio stesso. La domanda sanitaria è in aumento, e con l’invecchiamento della popolazione (che nel 2032 vedrà gli over 65 salire al 27,6% della popolazione italiana, secondo Istat) la pressione sui servizi sarà destinata a crescere come dimostrano tutti i dati statistici».

La proposta di NurSind: lasciare parte del servizio nell’attuale sede: «In questo scenario, NurSind ha avanzato da tempo, sia alla direzione di Ast Fermo che alla Commissione Sanità del Comune di Fermo, una proposta concreta e realistica: mantenere attivi una decina di posti letto per trattamenti di dialisi nell’attuale sede dell’Ospedale “A. Murri”, sotto forma di Cal (Centro Assistenza Limitata) o altro modello organizzativo.
Questa soluzione comporterebbe molteplici benefici per la comunità fermana: separazione tra pazienti cronici in stadi avanzati e pazienti che iniziano il loro percorso di cure, migliorando notevolmente l’impatto psicologico sui neodializzati, maggiore flessibilità nella gestione delle sedute, con riduzione dei disagi per gli utenti ed il personale con un miglioramento nella qualità dell’assistenza, possibilità di riattivare il servizio per l’utenza stagionale, che da anni il centro non riesce più a garantire, con ricadute negative anche sull’economia turistica del territorio, che perde visitatori a favore di altre lidi».

«Una sanità a doppia velocità: il caso Torrette e il modello Ancona. A rendere ancora più evidente la disparità è quanto riportato il 20 aprile 2025 da un quotidiano locale, che denunciava i disagi vissuti dal Centro Dialisi dell’Ospedale di Torrette di Ancona, anch’esso alle prese con un forte incremento dell’utenza e carenza di personale. Tuttavia, nell’articolo si sottolineava anche che nella provincia di Ancona è attiva una rete interaziendale tra Aoum, Inrca e Ast 2, che consente di trasferire pazienti tra i vari centri di dialisi quando si verifica un esubero rispetto ai posti letto disponibili. Questo garantisce flessibilità, continuità assistenziale e tutela dell’utenza, soprattutto nei momenti di sovraccarico.
Nel Fermano tutto ciò non esiste. I cittadini della nostra provincia non hanno le stesse possibilità di scelta né la stessa rete di tutela sanitaria. E questo non è più accettabile. NurSind Fermo chiede con forza risposte concrete sul numero dei posti letto previsti a Campiglione, il mantenimento di almeno 10 posti nell’attuale struttura come Cal, un piano straordinario di assunzioni per il personale. Non si può continuare a chiedere sacrifici agli operatori e fiducia ai pazienti, senza dare risposte strutturali. La sanità pubblica va difesa con i fatti, non con le promesse».


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